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Rai, Milena Gabanelli: "Doveva decollare tre anni fa e non ha ancora un sito di news online"

Cristina Agostini
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La Rai "doveva decollare tre anni fa. Invece la più grande azienda culturale del Paese è rimasta nel parcheggio, invischiata nelle clientele e nelle inefficienze di sempre". Milena Gabanelli, in un articolo sul Corriere della Sera, attacca Viale Mazzini. Un attacco che sa di vendetta. Prima la giornalista sottolinea che "Mamma Rai impiega 13.058 dipendenti, di cui 1.760 giornalisti, suddivisi in 8 diverse testate: Tg1, Tg2, Tg3, TgR, Rainews 24, Il Giornale Radio, Rai Parlamento e Rai Sport. Il contratto giornalistico Rai è il più blindato d'Italia: il costo azienda medio annuo è di 200.000 euro per ciascuno dei 210 capiredattori, 140.000 euro per i 300 capiservizio, 70.000 euro per i neoassunti". E spiega che nessuna tv pubblica al mondo "ha tanti telegiornali nazionali". Per fare un esempio, la Bbc in Gran Bretagna ne ha uno solo, la Rai "realizza ogni giorno oltre 25 edizioni di Tg". Ma ecco il punto: "Abbiamo la più grande copertura informativa d'Europa e un esercito di giornalisti, eppure, nonostante i telespettatori siano inesorabilmente in calo perché si informano sul mondo digitale, la Rai non ha un sito di news online". Leggi anche: Il nuovo direttore del Tg1 mette in crisi il governo? Lega-M5s, una lite furiosa Già. La Gabanelli si era dimessa dalla Rai proprio per quella ragione:  "La nascita del portale unico di news online - per il quale ho lavorato in questi mesi - è subordinata a tempi non definiti e certi", aveva scritto nella sua lettera di dimissioni. "Al fine di non disperdere il lavoro fatto in questi mesi, ho proposto al direttore generale una striscia quotidiana di 4 minuti di un fatto raccontato per numeri. Ma anche questa strada secondo il dg non è al momento percorribile". 

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