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Cecile Kyenge, l'esultanza scomposta dell'ex ministra per la condanna di Calderoli a un anno e mezzo

Matteo Legnani
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Non si era costituita parte civile contro Roberto Calderoli, Cecile Kyenge, quando Roberto Calderoli l'aveva paragonata a un orango. Ma oggi, quando è arrivata la sentenza dei giudici di primo grado del tribunale di Bergamo, l'ex ministra del governo Letta ha goduto eccome, non risparmiando sperticati elogi nei confronti dei pm e dei giudici: "Abbiamo vinto un'altra volta, davanti ai giudici, nei luoghi che contano. Evviva, evviva, evviva. Il razzismo la paga cara: Roberto Calderoli condannato in primo grado ad un anno e sei mesi per avermi rivolto insulti razzisti". Poi le lodi sperticate verso i giudici: "Un grande riconoscimento per i pm che avviarono le indagini, dimostrando che lo spazio pubblico non può diventare un terreno di incitamento all'odio razziale. Da applausi anche i giudici che hanno dimostrato imparzialità e fermezza nell'esprimere il loro giudizio. Leggi anche: Salvini sfotte la Kyenge per il partito africano: "Credo che l'Italia..."

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