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Matteo Salvini, ruggito sovranista di Paola Ferrari: "La differenza tra lui, Di Battista e Di Maio"

Maria Pezzi
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Paola Ferrari, storico volto Rai per lo sport, a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, si è raccontata a 360° a Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, toccando diversi argomenti: calcio e sport, tv e molto altro, politica compresa. Le piace Matteo Salvini? “Molto, è un grande milanista. Mi piace anche Di Battista però”. Le piacciono politicamente o come persone? “Non politicamente, intendo come simpatia, come persone capaci nel proprio lavoro, che sanno comunicare”. Quali sono i loro 'stili' comunicativi? “Salvini è molto più casereccio, ha un modo di comunicare vincente, anche se alcune volte non mi piace. Di Battista nel comunicare ha po' più la puzza sotto il naso ma è sempre efficace”. E Di Maio? “Non mette soggezione, funziona perché sembra l'amico della porta accanto”. Non avrà votato Lega alle ultime elezioni. “Non ve lo posso dire. Ho votato Lega alla fine degli anni Ottanta, fu uno dei primi voti di protesta”. In effetti, lei si definì una donna di destra. “Quando si parla di valori si, su altre cose no: ad esempio sono per la madre surrogata e sono favorevole ai matrimoni gay”. E' vero che alle ultime elezioni Giorgia Meloni le chiese di candidarsi? “No, me lo chiese Cesa per Noi con l'Italia. Ma a me non mi interessa fare politica, non sono abbastanza diplomatica, sono troppo fumantina”. Parliamo di tv: quando viene inquadrata, le luci che le illuminano il viso sono sempre molto forti... “Sono stata io ad introdurre questa cosa della luce molto forte, il merito e mio e me lo tengo. Ma ora- ha aggiunto a Un Giorno da Pecora -  le ho fatte abbassare un po'”. La D'Urso quindi ha copiato da lei...”Ma non solo lei, che è bellissima, anche la Palombelli: lei è la più 'illuminata'”. E' vero che ha anche chiesto al regista del suo programma di non inquadrarle il seno? “Certo. Essendo io troppo prorompente ho scelto di avere un'immagine più consona a quello che faccio: sono una giornalista che entra nelle case degli italiani a parlare della Nazionale”. Lei ha criticato Diletta Leotta sostenendo che senza 'ritocchi' avrebbe impiegato più tempo per avere successo...”Non c'è niente di male: così è più prorompente e si nota di più”. La Leotta però ha assicurato di non essersi rifatta. “Però non mi ha querelato. Se mi querela, andiamo a vediamo... Ma a me non interessa. Quelle dichiarazioni -ha spiegato a Un Giorno da Pecora la Ferrari - nascono in risposta alla domanda di una giornalista che mi aveva chiesto se potesse esser un esempio per mia figlia: per me assolutamente no. Io premio la professionalità delle donne ma anche, ad esempio, le ragazze che fanno le commesse, che stanno in piedi 9 ore al giorno e faticano. Non queste che si fanno la quinta di qua e la quinta dietro...” Non le piacerebbe incontrare la Leotta per conoscerla meglio? “No, cerco di uscire con chi ha qualcosa da insegnarmi”. Per approfondire leggi anche: Al Bano Carrisi, orgoglio sovranista Lei ricorrerebbe mai alla chirurgia per arginare il tempo che passa? “Al momento non l'ho mai fatto ma non escludo che lo possa fare”. A proposito di donne: le piace Wanda Nara? “Si, ha portato una donna molto forte dal punto di vista visivo a decidere nel mondo del calcio, ha imposto una sua decisione. E' una donna particolarmente sexy e l'uomo non lo accetta. Raiola ne dici di tutti i colori: perché lui si e Wanda no? E Pardo, che se l'è assicurata, ci ha visto lungo: per lui ho una grande simpatia, ci sentiamo spesso”. Lei è un volto Rai ormai storico: quando è entrata in questa azienda? “Il 21 giugno del 1976, facevo Portobello, Tortora è stata una persona splendida per me”. Le è piaciuta la riedizione del programma con la conduzione di Antonella Clerici? “No, nonostante Antonella sia bravissima ed sia stata molto coraggiosa. Però non mi è piaciuta perché non sono riusciti a riportare quell'atmosfera e quelle alchimie di Tortora”. Ha mai pensato di andare via dalla Rai? “No, mai. Sono nata qui, mi piace stare qui e se devo smettere, lo farò qui”. Quando pensa di smettere? “Vorrei fare il biennio della nazionale e poi finiamo con gli europei”. Che si giocheranno nel 2020. “Si, nell'estate dell'anno prossimo. Ma vediamo vediamo...”

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