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Silvio Berlusconi, gli avvocati chiamano Vittorio Sgarbi al processo Ruby

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Maria Pezzi
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L'avvocato Federico Cecconi, che difende Silvio Berlusconi nel processo Ruby ter, a Milano, ha deciso di citare anche Vittorio Sgarbi come testimone sulle "cene eleganti" di Arcore al centro del processo che vede imputato il Cavaliere e altre 28 persone per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza. Per il legale, il critico d'arte, che si aggiunge all'ampia lista di testimoni già depositata nelle scorse udienze, può spiegare che quelle serate erano del tutto tranquille e che il "bunga bunga" in realtà è frutto dell'invenzione di alcune ragazze. Le parole di Sgarbi, per la difesa del Cavaliere, confutano le dichiarazioni di Ambra Battilana e Chiara Danese, testi chiave nell'ambito dei processi del Rubygate. Nel processo, inoltre, per la difesa di Berlusconi possono entrare anche le dichiarazioni di Imane Fadil, la teste morta nel marzo scorso in circostanze misteriose. L'avvocato Cecconi vuole anche citare come testimone un consulente per ribadire, com'era già stato sostenuto in passato, che Berlusconi "corrispondeva dazioni di denaro" anche alle persone "indagate in questa indagine" prima del dicembre 2010. L'avvocato Cecconi ha anche dato il suo assenso per acquisire agli atti del processo del dichiarazioni rese ai pm dal legale Egidio Verzini, ex difensore di Ruby, che aveva fatto riferimento a un "pagamento di 5 milioni di euro" da parte del Cavaliere alla giovane marocchiana. Cecconi, invece, ha chiesto alla corte di Milano, presideuta da Marco Tremolada, che non vengano acquisite le interviste dello stesso Verzini e due interviste della ex 'Olgettina' Marysthell Polanco. La soubrette ha raccontato di voler raccontare una nuova versione di quanto accadeva ad Arcore, dove non c'erano "delle semplici cene come dicono" a cui partecipavano anche "uomini giovani, non solo oltre i 70 anni". Si tornerà in aula l'8 e il 15 luglio quando i giudici dovrebbero decidere su quali prove far entrare nel processo.   Nel frattempo, da quanto è emerso a margine dell'udienza, è emerso che Vittorio Sgarbi ha querelato Polanco per un suo intervento a 'La Zanzara' del 5 giugno scorso. La starlette dominicana ha detto che il critico d'arte "è una persona bipolare" e ha "problemi sessuali come un adolescente" e "che non fa sesso, non fa l'amore da tempo". Polanco ha anche sottolineato che Sgarbi "chiedeva dei favori a Berlusconi, come fanno tutti quelli che lavorano in televisione". Parole che non sono andate giù al critico d'arte, che ha chiesto i danni alla soubrette, alla quale a più riprese ha dato della prostituta. Insulti per i quali Polanco, difesa dall'avvocato Paolo Cassamagnaghi, ha intenzione di sporgere querela a sua volta.

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