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Marco Travaglio e i dieci punti per votare "sì" su Rousseau: "Così ci togliamo Salvini tra i piedi"

Caterina Spinelli
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Marco Travaglio non ha dubbi sul "Sì al Conte-2" e in un lungo editoriale spiega punto per punto le motivazioni. Ben dieci le "buone ragioni" elencate sul Fatto Quotidiano. Tra queste, l'ultima è quella che non passa inosservata: "Fino a un mese fa Salvini era sempre tra i piedi e in prima pagina. Ora sfugge ai radar. Chi lo rivuole in copertina?". Svelato l'arcano mistero, Travaglio concede il benestare all'inciucio giallorosso per allontanare il leader leghista, che a differenza di Di Maio, lo ha sempre bistrattato.  Leggi anche: Marco Travaglio è diventato renziano: l'elogio in prima pagina Ma i motivi non si esauriscono qui: "I 5Stelle sono nati come coscienza critica del centrosinistra. Nel 2007, al V-Day, Grillo e Gianroberto Casaleggio sfidarono il Pd a opporsi davvero al berlusco-leghismo e a cambiare registro, cancellando le leggi-vergogna e sposando legalità e ambiente. Portarono le loro proposte a Prodi, non a B. e Bossi. E Grillo si iscrisse al Pd per candidarsi alle primarie, non a FI o alla Lega" scrive il direttore del Fatto dimenticandosi che sì i pentastellati non hanno mai mostrato apprezzamenti nei confronti della destra, ma che neppure con i dem hanno tessuto buoni rapporti. Come tralasciare l'ultimissima invettiva grillina contro il Pd, o meglio, "il partito di Bibbiano", come lo chiamavano loro. Un affronto costato una bella querela al Movimento. Allora, forse bisognerebbe soffermarsi a pensare che il problema sia dei 5 Stelle: prima passati a un governo di destra e poi a uno esattamente opposto

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