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Io e Te, Vittorio Sgarbi confessa a Pierluigi Diaco la sua prima pulsione erotica

Gloria Gismondi
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Vittorio Sgarbi è stato ospite da Pierluigi Diaco nel salottino di Io e Te, in onda su Rai 1. Nel corso dell'intervista Diaco ha fatto ascoltare al critico d'arte la voce della madre scomparso. "Le voci dei morti, in questi caso la voce di mia madre, hanno la potenza di qualcosa che non finisce, che resta. Siamo così fortunati che mentre non abbiamo la parola di Platone, di Ariosto, di Petrarca e di Raffaello, negli ultimi cento anni possiamo continuare a vivere vedendoci in televisione quando non ci saremo più o sentendo le voci. E' un miracolo della tecnologia", ha commentato commosso Sgarbi. Vittorio ha poi svelato al conduttore quella che era una pulsione della sua infanzia. "Negli anni ‘60 mio padre ci portò in Sardegna... Un giorno andiamo a Orosei e passano due donne sui vent'anni e dicono a mio padre Che bello suo figlio... e io ho sentito il primo frisson erotico", ha svelato divertito. Leggi anche: "Tassiamo le loro giravolte": Sgarbi all'attacco di Pd e M5s Cambiando argomento, Vittorio ha ricordato quando, in seguito ad una conferenza tenutasi a Brescia, ha rischiato di morire. "Ero stato a fare una conferenza a Brescia e mi hanno aperto un po' di chiese senza che io lo chiedessi, alle 2 di notte perfino io ero stanco, sono partito da Brescia... a Mantova ho cominciato a sentire un peso sul cuore che mi è sembrato potesse essere un colpo al cuore. Ho detto all'autista Sto male, vado all'ospedale. Un'ora di operazione e mi  hanno detto: 'Se fosse andato avanti mezz'ora sarebbe morto'. Quindi io ho visto la morte a mezz'ora di distanza che più o meno si situa a Roncobilaccio: ci sarebbe la lapide", ha concluso.

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