Lapo Elkann confessa: "Soffro di dislessia, da piccolo ho vissuto un vero e proprio calvario"
Lapo Elkann si è reso promotore di un'iniziativa in favore dei bambini che soffrono, come lui, di dislessia: la Fondazione Laps, che ha il compito di far superare ai bambini il disturbo sull'apprendimento e stimolar loro la creatività. In un'intervista video, il rampollo della famiglia Agnelli ha raccontato la sua esperienza con il disturbo in occasione della Settimana Nazionale della Dislessia (7-13 ottobre). Elkann ha ricordato il suo primo approccio con la diagnosi quando era bambino, un momento che gli ha cambiato la vita: "Il problema della dislessia l'ho vissuto personalmente, vivendo il calvario che vivono tutti i dislessici che non sanno di esserlo: senso di sfiducia in se stessi, senso di inadeguatezza, scarsa autostima. Sono stati i miei insegnanti ad accorgersene e a parlare con i miei genitori. Da lì sono stati fatti degli esami e ho scoperto di avere sia la dislessia, che l'Adhd e l'Add (iperattività e deficit dell'attenzione). La diagnosi è stato un momento di svolta per me. Ho potuto rivisitare e leggere in una chiave diversa alcuni problemi che avevo vissuto, e ho potuto affrontarli con una chiara consapevolezza e una strategia adeguata". Leggi anche: Charles Leclerc, Lapo Elkann in delirio: le parole del rampollo Agnelli sul pilota Ferrari Lapo è riuscito a trarre vantaggio dalla sua situazione grazie alla creatività, cosa che gli ha permesso di fare carriera nel mondo dell'imprenditoria: "Chi soffre di questi disturbi ha difficoltà a concentrarsi sui singoli elementi, ma vede, forse con una chiarezza superiore alla media, il quadro di insieme, utilizzando il pensiero laterale e la creatività. Chi soffre di disturbi specifici di apprendimento ha tutte le doti per essere un ottimo stratega, un ottimo pianificatore e un innovatore. Non so in che misura, ma di certo il mio sentirmi diverso a causa della dislessia ha contribuito a dare le ali a una creatività compensativa". Infine, Elkann ha voluto dare un consiglio ai giovani affetti da tale sindrome: "Essere continuamente stimolati è di fondamentale importanza, anche se non tutti hanno le opportunità che ho avuto io".