Greta Thunberg in catamarano: non prende l'aereo ma vomita per le onde
Diario di bordo del catamarano La Vagabonde, secondo giorno di navigazione sulla rotta per il Portogallo: Greta Thunberg ha il mal di mare e vomita come se non ci fosse un domani. Ai più questa notizia, oltre a provocare un certo schifo, in una scala di valori tra zero e dieci dovrebbe importare zero, o tuttalpiù uno o due, se proprio si è tra i cinici e si considera che Greta in fondo se l' è voluta, preferendo trasferirsi dagli Stati Uniti all' Europa con un catamarano a impatto zero, o quasi, piuttosto, che un normale volo di linea che intanto avrebbe volato lo stesso anche senza Greta e quindi impattato comunque sull' ambiente. Ma tant' è, quando ci sono di mezzo i princìpi la ragione si scansa. Resta tuttavia da capire come dal Portogallo la giovane attivista raggiungerà Madrid per il COP25 e se anche in questo caso riuscirà a farlo senza alzare di una frazione di miliardesimo di grado il rigido clima invernale. Ma non è questo il punto, la questione è che appunto la skipper britannica Nikki Henderson, che con la coppia australiana Riley Whitelum ed Elayna Carausu, i proprietari del catamarano, e il loro figlio di 11 mesi, stanno accompagnando Greta e suo padre Svante nella complicata traversata transatlantica, ci rende edotti dei rutti e delle vomitate della giovane ambientalista che oramai più che a un' attivista contro il cambiamento climatico assomiglia sempre più a un insopportabile concorrente dell' isola dei famosi. I social in fondo esistono per questo e Greta, in modo diretto o indiretto, ne fa largo uso. Mare in burrasca, o quasi, «Greta, Elayna e Lenny fuori combattimento ieri sera per il mal di mare». Ma oggi, all' inizio del «commovente» secondo giorno, «il nostro primo pasto in famiglia» con la celebrità pallida ma quasi sorridente e il padre Svante ancora di più, si vede la foto in proposito pubblicata su Facebook. È il capolavoro di mamma Malena Ernman che prende il largo, che viaggia ormai sui propri piedi e catamarani altrui, pronta ad affrontare le tempeste della vita tra una comparsata all' Onu e una visita al Papa, diretta in ogni angolo della Terra, lo ha promesso Greta, dove ci sia bisogno di una parola di speranza. La mezzosoprano Malena può ora restare a casa, in Svezia, e dedicarsi all' altra figlia, la tredicenne Beata che porta il cognome della madre e dalla quale ha ereditato anche un certo talento per il canto. Anch' essa in odore di celebrità dopo aver partecipato alla trasmissione televisiva Bingolotto, dove ha interpretato in modo impeccabile la canzone "Bara Du Vill" (si veda il video su YouTube in proposito), Beata sarebbe però costante bersaglio degli insulti e delle molestie social che milioni di perditempo vorrebbero invece indirizzare alla sorella. Per approfondire leggi anche: Greta Thunberg, bella vita alle Bermuda Lo ha confessato Greta stessa in un' intervista: «Tutti quelli che mi minacciano e mi scrivono messaggi di odio, se la prendono con lei: la gente non sa dove mi fermo e dove passo la notte, mentre mia sorella è sempre a casa e cerca di avere una sua vita normale. Così però è più facile da raggiungere». Che sia il mal di mare di Greta o il Bingolotto di Beata sono comunque Malena e Svante ad aver scelto una vita in vetrina per le loro figlie ancora minorenni. E i social fanno il loro sporco lavoro, danno a una e tolgono all' altra, producono fama e invidia, gloria e gogna. di Carlo Nicolato