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Fuori dal coro, Aldo Grasso: "Di Mario Giordano si può dire tutto il male ma è un affare per Rete 4"

Cristina Agostini
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Mario Giordano con Fuori dal coro "fa discreti ascolti (5,5% di share), un affare per Rete 4, non ammetterlo sarebbe disonesto", scrive Aldo Grasso nel suo commento su Il Corriere della Sera. "Poi si può dire tutto il male possibile sul personaggio che si è creato: il giullare di corte che fa il fanatico, bercia, insulta l'ex ministra Trenta, si agita davanti alla telecamera come un ossesso, urla, si fa portavoce della Meloni e di Salvini, distrugge le zucche di Halloween".  Leggi anche: Salvini? Il dettaglio che non avevate notato: cosa gli mette in mano Giordano per sfottere Renzi  Ed è "facile prendere in giro il suo personaggio: la voce stridula, il volto spiritato, lo sgarbismo di seconda mano, il funarismo di ritorno, il wannamarchismo funzionale". Ma "non è così", conclude Grasso: Giordano "non è fuori dal coro, ma è parte consustanziale del coro. Ha perfettamente ragione Maurizio Crippa quando scrive che «Giordano non è il pazzo che sembra, la caricatura che recita. È invece il prototipo dell'elettore medio padano e medio cattolico di oggi»". Insomma, Giordano "è uno specchio, non una deformazione. Non possiamo evitarlo senza scansare il nostro destino".

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