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Alessandro Sallusti, la verità sul "mercato delle vacche". "I peones, i capi, i traditori. E poi c'è Conte"

Giulio Bucchi
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Ci sono traditori e traditori. Alessandro Sallusti fotografa il "mercato delle vacche" in Parlamento da un'altra angolazione: "Oggi è difficile stabilire se sono più i peones a tradire i capi per convenienza personale o viceversa". Della prima categoria, scrive il direttore nel suo editoriale sul Giornale, "fanno parte i malpancisti di Forza Italia, chi scende dal berlusconismo lo fa per salvare non un'idea ma il posto".  Leggi anche: "Non sottovalutate lo smottamento di Forza Italia". Cosa sa Bechis sul mercato delle vacche Chi invece scappa dal M5s (direzione Lega) e dal Pd (direzione Italia Viva) lo fa, sottolinea Sallusti, perché si considera tradito dalla linea data dai rispettivi capi, Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti. "Poi c'è Giuseppe Conte, che a sua volta ondeggia a destra e sinistra, su e giù con tasse che vanno e vengono manco fossero noccioline, e che pretende di essere seguito verso un'indefinita terra promessa, manco fosse un messia. Dacci una e dacci due, è ovvio che alla fine i legami si affievoliscano aprendo la porta al caos".

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