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Santori da Formigli, la domanda su sardine e Pd. L'urlo di Padellaro non inquadrato, gelo Bersani

Giulio Bucchi
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"Servirebbero le sardine al Pd?". A Piazzapulita Corrado Formigli rivolge la domanda a Pierluigi Bersani, seduto accanto a Mattia Santori che le sardine, narra la vulgata, le ha inventate dal nulla. Bersani balbetta, e dall'altra parte della scrivani, non inquadrato, interviene con il machete Antonio Padellaro, editorialista del Fatto quotidiano: "Se le mangiano!". Ridono tutti, anche Santori, mentre la faccia dell'ex segretario dem, oggi esponente di LeU, è piuttosto imbarazzata.  Leggi anche: "Un partito per morire in fretta". Senaldi legge le carte a Santori e sardine A quel punto raccoglie la palla Santori, ormai consumato leader mediatico e televisivo, che rivendica con orgoglio il fatto che le sardine siano ormai diventate "un movimento politico, non partitico, attualmente siamo a 300mila followers", che è un po' come dire "elettori". Poi annuncia: "Il 19 gennaio (una settimana prima del voto alle regionali in Emilia Romagna) a Bologna abbiamo organizzato un grande concerto. Ci saranno i Subsonica, Afterhours e altri che non posso ancora annunciare". Trucchi del marketing, e della politica. 

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