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Checco Zalone, dieci segreti sul comico

Per "Dagospia" sono indizi di comunismo (anche se il comico è tutto tranne che comunista). Di certo sono pillole interessanti sul mattatore di "Sole a catinelle"

Andrea Tempestini
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Su Dagospia, Marco Giusti snocciola i dieci motivi per i quali, a suo parere, Checco Zalone è quasi comunista. Una provocazione: viene raccolto l'assist di Renato Brunetta (che è "saltato sul carro del vincitore" Checco, elogiando il super-campione d'incassi) e quello della firma super radical e super chic di Repubblica, Michele Serra, secondo il quale, nei fatti, il comico non è altro che un sottoprodotto del berlusconismo. Premesso che Zalone è tutto, ma non comunista (ha recentemente confessato la sua passione politica per il Cav), quelli che per Dagospia sono dieci motivi per i quali è quasi un comunista si trasformano in dieci interessanti aneddoti - o verità presunte - sulla vita del comico. Marco Giusti scrive: "Ho avuto modo di conoscere molto bene Luca Medici alias Checco Zalone e posso dirvi che è quasi comunista perché"... Ed eccoci alle dieci ragioni. O, meglio, ai dieci segreti sulla vita di Checco Zalone. Il primo, Matteo Renzi: quando lo vede alla tv, Zalone cambia canale. Il secondo, ama il jazz; c'è chi giura di averlo sentito cantare al piano bar di Santo Spirito, provincia di Bari, Con una rosa e Che cos'è l'amore, due brani di Vinicio Capossela. Terzo segreto, cambia il pannolone da solo alla sua bambina tutti i giorni. Quarto: è amico di Francesco De Gregori. Quinto: è stato avvistato alla Feltrinelli di Bari mentre leggeva un libro, senza poi acquistarlo. Inoltre, in segreto si vanta di aver letto 40 pagine di Gomorra di Roberto Saviano. Sesto segreto: quando fu intervistato dal Fatto Quotidiano, per far colpo su Marco Travaglio si comprò un paio di Clark grigio topo (queste sì, abbastanza da "comunisti"). Settimo: è stato visto a Roma mentre mangiava in un ristorante del centro col sindaco di Bari, il democratico Michele Emiliano. Ottavo segreto: non ha uno yacht, ma se il suo produttore lo invita sulla barca ci va di corsa. Nono segreto: è attento alle diversità, e ha infatti dedicato una canzone ai gay (e, per giunta, è un barese amico dei foggiani). La postilla - Poi c'è anche il decimo segreto, che però è più che altro un punto a favore dell'argomentazione di Dagospia sul fatto che sia un quasi comunista: "Nel suo ultimo film, Sole a catinelle, si vedono delle bandiere rosse e si parla dei risultati di vent'anni di berlusconismo. In nessun film italiano degli ultimi anni si è mai tentata una cosa simile".

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