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Coronavirus, Rita Dalla Chiesa: "Se tengono nascosti i nomi delle persone 'sospette', il contagio si allarga"

Caterina Spinelli
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Il coronavirus tiene banco in queste ore. Dopo i primi contagi e i primi due decessi, anche Rita Dalla Chiesa commenta la tragica situazione. "Io capisco il diritto alla privacy - esordisce su Twitter -. Ma se tengono nascosti i nomi delle persone 'sospette', il contagio si allarga come un cerchio nell'acqua....Chi è entrato in contatto con quelli ricoverati, ha il diritto di saperlo, per potersi far controllare". In effetti, a parte l'identità del 77enne, Adriano Trevisan, morto a causa dell'epidemia cinese, nessuno è a conoscenza di chi sono gli altri 32 infetti in Lombardia, i 7 in Veneto e la donna deceduta a Casalpusterlengo.  Leggi anche: Coronavirus, il referente cinese della Confcommercio: "Non ho paura della mia amica italiana" e scoppia la polemica Io capisco il diritto alla privacy. Ma se tengono nascosti i nomi delle persone “sospette”, il contagio si allarga come un cerchio nell'acqua....Chi è' entrato in contatto con quelli ricoverati, ha il diritto di saperlo, per potersi far controllare.— rita dalla chiesa (@ritadallachiesa) February 21, 2020

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