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"Porcellum", Giuliano Ferrara: "Il Colle porti il Paese alle urne"

Giuliano Ferrara

L'Elefantino le canta a Napolitano: "Basta interessi di parte per salvare la stabilità di un piccolo establishment. Ora si torni subito al voto"

Ignazio Stagno
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Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato e reso fuorilegge il Porcellum, il Colle di sciogliere le Camere non vuole saperene. In Parlamento alla luce del verdetto della Consulta siedono abusivamente 148 parlamentari del Pd. Un esercito illegale che paghiamo noi per scaldare la poltrona a Montecitorio. Giorgio Napolitano non vuole sciogliere le Camere e dare la parola agli elettori e così con un'editoriale di fuoco su Il Giornale, Giuliano Ferrara prova a dettare la linea al Colle. L'Elefantino è una furia: "Napolitano non può eleudere il problema delle conseguenze politiche della circostanza che si è verificata sotto gli occhi sbigottiti di milioni di persone, che ha tolto ipso facto al governo il grado minimo di fiducia di cui teoricamente godeva". Poi l'analisi: "Questo governo può godere può ancora ingannare per qualche mese l'Italia sulla legge elettorale con procedure da vecchia nomenclatura o da notabilato post-democristiano, ma è sottoposto al martellamento di forze contrarie, non escluso dal novero il nuovo segretario del Pd, che rischiano di fare poltiglia delle aspirazioni alla piccola e cimiteriale stabilità di un piccolo establishment di cui Napolitano non dovrebbe aspirare a far parte". Infine l'appello-ricetta per il Colle: "Il problema del Presidente della Repubblica è uno solo, guidare il sistema a una rilegittimazione elettorale. Prima è meglio è. Per l'Italia e per lui". 

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