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Forza Italia processa Grasso"Condizionato dalla politicaSi deve dimettere"

Nicoletta Orlandi Posti
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Forza Italia contesta la decisione presa ieri da Pietro Grasso, chiede spiegazioni formali in Aula e lascia intendere che in assenza di esse Palazzo Madama si arriverà allo scontro. E' Paolo Romani, in apertura dei lavori, a scandire che "non verremo mai meno al rispetto per l'istituzione e per la persona, non è nel nostro stile, ma analogo rispetto abbiamo il diritto di chiedere nei confronti dell'Assemblea, dei singoli senatori e dei milioni di italiani che hanno dato il loro voto a Silvio Berlusconi e al centrodestra".  E allora "vorrei credere - dice ancora il capogruppo FI al Senato - che il presidente Grasso non si sia fatto condizionare da logiche politiche e interessi in parte indegni del suo ruolo ma abbiamo il diritto di chiedere e lo faccio formalmente, che sia lui a venire questa mattina in Aula, al più presto, a spiegare le ragioni giuridiche della sua scelta e del suo comportamento".  "In assenza di questo - anticipa Romani - è difficile immaginare che i lavori d'Aula possano mantenere quello spirito di serenità che può essere garantito soltanto da una presidenza riconosciuta da tutti come autorevole e imparziale". Alle parole pacate di Romani fanno eco quelle delle azzurre. Dalla Biancofiore alla Carfagna, dalla Mussolini alla Casellati le donne di Forza Italia chiedono a gran voce le dimissioni del presidente della Camera reo di aver stravolto il  "parere consultivo" emerso nell'Ufficio di Presidenza, che con dieci voti contro otto si era pronunciato per il "no" alla costituzione di parte civile di Palazzo Madama nel processo contro il Cav per la compravendita dei senatori.  Biancofiore: un golpe - "E' il quinto colpo di Stato portato avanti in questo Paese contro Silvio Berlusconi , da poteri sommersi che non hanno voti , non conoscono la democrazia , hanno disprezzo delle idee e delle volontà del popolo e soprattutto si oppongono ad ogni reale cambiamento", tuona Michaela Biancofiore, responsabile risorse umane di FI.  "La decisione di ieri - prosegue Biancofiore - risponde infatti da una parte a quei settori della magistratura politicizzati che non si arrendono alla brama di annientare un Berlusconi sempre più leader e dall'altra a quella parte della storica sinistra fiancheggiatrice che ora ha nel mirino l'altro leader italiano Matteo Renzi , colpevole di avere voti, di voler riformare l'Italia e di volerlo fare nel rispetto della democrazia. Parola non contemplata se non sulla carta da questi settori reazionari". Per Biancofiore "banale sarebbe dire che Grasso avrebbe sì un dovere morale, quello di dimettersi essendosi sottratto al suo mandato di garanzia , ma - conoscendo questi cultori dell'avvinghiamento alla poltrona , l'unica cosa che c'è da augurarsi - a questo punto, è restituire la parola al popolo che potrà così decidere di sfollare l'occupazione delle istituzioni da chi non ha alcun consenso per occuparle e che da quegli scranni". Casellati: Se ne vada - Il presidente del Senato "si deve dimettere", ha detto in Aula Maria Elisabetta Alberti Casellati mentre si sedeva sul suo scranno Grasso.   A lui la senatrice di Forza Italia ha ribadito: "Stavo dicendo che lei si dovrebbe dimettere perchè ha dato luogo a questa sorta di farsa dove ha interrogato ciascuno di noi chiedendo il parere" nel consiglio di presidenza e "ha stracciato tutte le regole, le norme, la dignità del Senato". E ancora: "ha dismesso il ruolo istituzionale per assumere un ruolo politico contra personam". "Vuole fare politica, la faccia ma non da quello scranno", ha poi anche aggiunto la senatrice Alberti Casellati. Mussolini: Io non mi costituisco parte civile - "Lei ha una coda di paglia da qui fino al Quirinale. Io come senatrice della Repubblica di Fi non intendo costituirmi parte civile contro il presidente Berlusconi", ha detto Alessandra Mussolini nel suo intervento in Aula. "Veda lei quello che deve fare", ha aggiunto poi.   "Lei - ha anche detto - non può obbligare i singoli senatori, visto che non è mai accaduto che il Senato si sia costituito parte civile contro una persona, ma è successo contro dei dipendenti". Carfagna: Grasso destabilizzante -  "Grasso ha operato l'ennesima forzatura. L'ennesima occasione per portare avanti una persecuzione nei confronti Silvio Berlusconi, che vede stravolgere le regole e il buon senso". Lo ha detto la portavoce del gruppo Forza Italia alla Camera dei deputati Mara Carfagna, intervenendo alla trasmissione Omnibus, in onda su La7. "Esiste il fondato dubbio che in Italia - aggiunge - ogni qual volta ci si avvicini a un momento determinate per il futuro e l'assetto delle nostre Istituzioni, ogni qual volta ci si avvicini a una fase costituente con Berlusconi protagonista, viene fuori un episodio che tende a destabilizzare".  La difesa di Grasso - Da parte sua il presidente di Palazzo Madama respinge le accuse al mittente. "La facoltà di costituirsi parte civile ha un termine di decadenza e la mia preoccupazione come rappresentante del Senato era di non poter far valere una facoltà che il Senato ha", ha Pietro Grasso in Aula. Da parte mia "nessun pregiudizio" e "nessuna persecuzione", ha sottolineato.  "Non è mai successo che il Senato si costituisca parte civile. Ma è mai successo che ci fosse un procedimento come questo in cui ex senatori, come De Gregorio, hanno rappresentato certe cose?", ha puntualizzato il presidente.  "Se non c'è precedente costituzione di parte civile forse è perchè non c'era mai stato prima un processo del genere", ha anche sottolineato.

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