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De Benedetti di riprova: dopo Barca ora vuole Tabellini

Matteo Legnani
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Fuori Barca, dentro un altro. Carlo De Benedetti ci riprova. D'altra parte, lui è da mesi lo sponsor principale dell'ascesa a palazzo Chigi di Matteo Renzi. E come tale deve pensare di aver diritto a scegliere qualcuno degli uomini che il sindaco di Firenze si porterà nell'esecutivo. La casella più preziosa è quella di via XX Settembre, sede del ministero dell'Economia e delle Finanze. Lo è in ogni esecutivo, ma lo è ancor di più oggi che l'Italia e tante sue realtà economiche sono con l'acqua alla gola. Compresa una parte della galassia imprenditoriale della famiglia De Benedetti. L'opzione preferita, per il Mef, sembra essere quella di un "tecnico". E' di qualche ora fa la notizia delle pressioni che l'Ingegnere ha fatto su Fabrizio Barca perchè accettasse l'eventuale offerta di guidare il Mef. Le ha rivelate, involontariamente, lo stesso Barca nella telefonata al finto Vendola messa in onda a La Zanzara su Radio 24. Barca ha declinato, spiegando di non gradire le "operazioni politiche guidate da settori dell'economia". Sfumato Barca, l'editore di Repubblica deve aver consultato la sua raccolta di figurine. E oggi, sui giornali (e in bella evidenza su Repubblica), è spuntato nel totoministri che impazza ormai da quasi una settimana il nome di Guido Tabellini per la casella dell'Economia. Accademico sconosciuto ad almeno nove italiani su dieci, nonostante abbia ricoperto per anni l'incarico di rettore dell'università Bocconi tra il 2008 e il 2012. Tanto di cappello, al curriculum di Tabellini, non fosse per un particolare: l'ex rettore della Bocconi siede attualmente nel consiglio di amministrazione della Cir, la holding della famiglia De Benedetti nella quale l'ingegner Carlo ha recentemente lasciato il timone di presidente al figlio Rodolfo. Cir è, per intendersi, la società che si è pappata i quasi 500 milioni di Fininvest della sentenza sul Lodo Mondadori. E il sito affariitaliani.it rivela un altro particolare: una donazione di tre milioni di euro effettuata da Carlo De Benedetti all'università Bocconi proprio nel perdiodo in cui Tabellini era rettore.

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