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Marco Travaglio, insulti beceri ad Attilio Fontana: "Cabarettista umiliato", il paragone con un cane da riporto

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Ottenebrato dall'odio, dal livore e dall'ossessione di difendere ad ogni costo e in ogni modo Giuseppe Conte, oggi Marco Travaglio scrive un altro deprecabile capitolo della sua personalissima storia dell'orrore. Lo fa, va da sé, nel suo "fondo" sul Fatto Quotidiano, il centro di raccoglimento dei suoi tarli, delle sue violenze verbali, dei suoi insulti, ora invariabilmente rivolti alla Lombardia, ad Attilio Fontana e alla sua squadra. Bastonati ogni giorno perché dissentono. Il metodo-Travaglio, insomma, che anche oggi dedica l'inguardabile prima pagina del suo foglio a Fontana. Ma su questa sorvoliamo. Non si sorvola, invece, su un passaggio - da vomito - che fa capolino nella velina vergata dal direttore. Dopo la consueta lista di proscrizione nella quale Conte-Travaglio insulta i colleghi che parimenti dissentono, verga quanto segue: "Come quelli che stanno costando la faccia, ove mai ne avesse una, ad Attilio Fontana, il noto cabarettista costretto ogni giorno a riportare fedelmente l'osso che gli lancia Salvini. Il mestiere di governatore da riporto è già abbastanza umiliante, senza bisogno che il Cazzaro Verde ci metta del suo con ordini schizofrenici". E tanto basta. Altro giro, altro schifo, altri insulti. Oggi il paragone con un cane da riporto. Ogni commento è superfluo: che razza di roba sia Travaglio è chiaro da tempo.

 

 

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