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Paolo Mieli contro Giuseppe Conte a Tagadà: "Ripartenza? Voto quattro: confusa e ridicola"

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Paolo Mieli dà i voti al governo presieduto da Giuseppe Conte, valutando il mondo in cui sono state gestite le diverse fasi del coronavirus. La prima è quella precedente al lockdown e il giornalista del Corriere della Sera la definisce “un discreto caos” che però vale una sufficienza perché “eravamo il primo paese fuori dall’Asia a dover affrontare questa emergenza, ed era ovvio che non avessimo le idee chiare”. Quella fase è stata un po’ troppo disordinata, mentre Mieli promuove a pieni voti il lockdown: “C’è stato un combinato di sforzi tra governo e italiani e tutto ha funzionato alla perfezione, almeno fino al momento delle riaperture. A quella fase il voto è 8, mentre alla ripartenza è 4 perché è stata confusa, ridicola a tratti. Quello che mi sarei aspettato è che la task force lavorasse senza pressione durante il lockdown e dettasse tempi e modi precisi su cosa fare al rientro, invece ancora oggi siamo in alto mare”. Mieli punta il dito contro le “molte chiacchiere” del governo Conte: “Non abbiamo un esempio di ripartenza andata con i fiocchi, ci sono tanti problemi e nessuna idea chiara sui tempi di un ritorno ad un regime normale”. 

 

 

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