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Bruno Vespa, retroscena: le ragioni per cui Giuseppe Conte vuole un accordo tra Pd e M5s

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Senza l'alleanza con il M5S il centrosinistra rischia di perdere quattro delle sei regioni in cui si voterà in settembre. "Il problema è che Giuseppe Conte non è il capo politico del Movimento. Anzi, pur essendone una espressione diretta perché fu Luigi Di Maio a indicarlo per palazzo Chigi, non si è mai iscritto e meno che mai perciò può rivestire una posizione di leadership", scrive Bruno Vespa nel suo editoriale sul Giorno. Dai Cinquestelle, per ora, fanno orecchie da mercante. Vito Crimi ha detto: "Forse in Liguria". A livello centrale l'accordo Pd-Cinquestelle è più facile da rispettare, difficile farlo nelle varie realtà locali.

 

 

L'eventuale sconfitta del Pd in Puglia e nelle Marche, lascerebbe al partito di Zingaretti soltanto 4 regioni italiane su venti e meno di un terzo degli abitanti dell'Italia. La scossa politica potrebbe essere non lieve e verrebbero riesaminati i complessi rapporti di maggioranza a livello centrale che stanno portando il governo alla lentissima approvazione di riforme di sistema che negli altri paesi o erano già state fatte o sono nate all'inizio dell'emergenza Covid. Alla vigilia di un autunno che tutti - scrive Vespa - temono durissimo. 

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