Colpo al cuore del Vaticano. La società di cybersecurity statunitense, la Recorded Future, ha dichiarato di aver scoperto che un gruppo di hacker legati al governo cinese è riuscito a infiltrarsi nei server della sede di Papa Francesco. Lo scopo dell'attività andata avanti per tre mesi, era quello di rubare segreti diplomatici. In particolare quelli riguardo i negoziati in corso tra Pechino e Santa Sede sul rinnovo dell’accordo per la nomina dei vescovi. Non solo, perché nel mirino anche le comunicazioni riservate tra la diocesi di Hong Kong, la Holy See Study Mission, e il Pontificio istituto missioni estere (Pime).
Papa Francesco caccia il vescovo negazionista di Medjugorje: cosa c’è dietro la mossa
Arriva un nuovo vescovo nella diocesi di Mostar, competente su Medjugorje. Monsignor Ratko Peric, 76 anni, va via per li...Il tutto - stando a quanto dichiara Wired - sarebbe partito da un malware all’interno di una email di condoglianze per la morte di un vescovo cinese firmata dal cardinale Pietro Parolin, il responsabile della diplomazia vaticana, e inviata al monsignore Javier Corona Herrera, a capo della Holy See Study. Sulla faccenda la Santa Sede non ha ancora commentato, mentre il ministro degli esteri cinese si è difeso dicendo che il paese è “un fermo difensore della cybersicurezza” e che accuse del genere necessitano “ampie prove e non semplici congetture”.