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Marco Travaglio, durissimo attacco a Di Battista: "No al voto disgiunto? Mi fai tristezza e non capisci di politica"

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Attenzione a dar contro a Giuseppe Conte, anche indirettamente. Già, perché nel caso, Marco Travaglio, è prontissimo a sparare ad alzo zero anche contro gli "amici", così come può, o poteva, essere considerato un "amico" (quantomeno politico) Alessandro Di Battista, il grillino urlatore-seriale tornato a gridare dalla Puglia. Già, Dibba ha tenuto un comizio che ha agitato assai il M5s, in cui rifiutava l'idea del voto disgiunto per favorire la vittoria di Michele Emiliano su Raffaele Fitto, vittoria necessaria al governo che, in caso di sconfitta (magari anche in Toscana) avrebbe davvero pochi argomenti per restare in sella. E questo comizio, costa a Di Battista il classico "trattamento-Travaglio": un editoriale pieno zeppo di attacchi durissimi, alla stregua dell'insulto.

 

Il direttore capo-ultrà di Giuseppe Conte dice la sua ovviamente sul Fatto Quotidiano di domenica 20 settembre, il giorno, appunto, in cui si aprono i seggi. "Alessandro Di Battista che non fa un solo comizio per il Sì al referendum ma arringa la folla pentastellata di Bari contro il mio consiglio agli elettori 5Stelle toscani e pugliesi di turarsi il naso e votare disgiunto mette tristezza", esordisce Travaglio (il quale, come scrive, aveva appunto suggerito sempre dalle colonne del Fatto il voto disgiunto". E ancora, su Dibba: "Ricorda il compagno Antonio: il comunista di avanzi interpretato da Antonello Fassari che nel 1993 si risvegliava dopo vent'anni di coma e non ritrovava più nulla del suo piccolo mondo antico, tranne i Pooh".

 

Ma non è finita. "Con eleganza pari all'acume politico, Di Battista paragona il turarsi il naso, cioè scegliere il candidato meno lontano per scongiurare la vittoria del peggiore, a un cesso pubblico. E, con sicumera pari alla disinformazione, attribuisce il voto disgiunto alla vecchia Democrazia cristiana, che mai neppure lo nominò in 50 anni di vita perché nel sistema proporzionale non c'era niente da disgiungere". E via discorrendo, in un durissimo editoriale in cui ricorda a Dibba che "il Pd non è più quello di Renzi e Napolitano" e moltissimi altri bla-bla. Come detto, fate attenzione ad insidiare Giuseppe Conte: Travaglio è pronto a bastonarvi.

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