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Paolo Mieli, l'affondo di Claudio Borghi: "Così possono arrestare meglio Salvini e Meloni?"

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Paolo Mieli ha rilasciato un’intervista all’Huffington Post che ha fatto storcere il naso a Claudio Borghi. “Secondo costui Matteo Salvini e Giorgia Meloni devono levarsi di torno e fare i sindaci (così li possono arrestare meglio), mentre io devo proprio sparire e dobbiamo consegnarci all’Ue”, è l’interpretazione riassuntiva che il deputato leghista ha dato alle dichiarazioni dell’editorialista del Corriere della Sera. “Nella destra italiana ci vuole una rivoluzione culturale che porti a una radicale svolta europea e che culmini nelle candidature di Salvini a sindaco di Milano e di Meloni a sindaco di Roma”, è il pensiero di Mieli che ha consigliato a Lega e Fratelli d'Italia una via più moderata dopo aver cavalcato l’onda populista e sovranista, che per una certa corrente di pensiero è ancora una cosa da condannare. Quindi l’ex direttore de La Stampa ha sostenuto che i leader del centrodestra dovrebbero seguire l’esempio di Occhetto alla Bolognina: “Cambino nome ai partiti e si iscrivano al Ppe”. Una provocazione? Forse, anche se il suo discorso sembrava essere piuttosto serio. A giudicare dalle prime reazioni dei leghisti, a partire da quella di Borghi, è chiaro però che l’intervista di Mieli non godrà di particolare consenso. 

 

 

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