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Luca Zaia, Massimo Cacciari: "Il suo trionfo in Veneto? Votato anche da molte persone di sinistra"

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Quale sarà il futuro della destra italiana? Se si pensa a una "destra seria", secondo il filosofo Massimo Cacciari, bisogna guardare al neoeletto presidente del Veneto, Luca Zaia. A colpire l'ex sindaco di Venezia è stata l'incredibile affermazione di Zaia nella sua Regione, dove ha conquistato il 75% dei voti. Un vero e proprio plebiscito. "Io non l'ho votato. Ma so di molti amici di centrosinistra che lo hanno votato. Credo che il voto di un 5-6% di elettori del Pd sia andato a lui. Ha saputo mettere insieme interessi disparati ed è rassicurante. Il contrario di Salvini che invece spaventa", ha spiegato Cacciari al Giornale

 

 

 

Secondo il filosofo, Luca Zaia si distingue da Matteo Salvini perché rappresenta una destra borghese, educata, moderata e ben radicata nelle amministrazioni locali. Non esclude, poi, l'opzione della leadership di Zaia in futuro, anche perché ritiene che il voto in Veneto abbia una valenza nazionale: "Si tratta della regione dove gli interessi economici, dall'agricoltura all'industria, sono dominanti e il fatto che stravinca in quella regione è un segnale di straordinaria importanza a livello nazionale".

L'ex sindaco di Venezia sostiene addirittura che il presidente del Veneto sia l'uomo giusto per esportare la Lega nel Mezzogiorno: "Potrebbe parlare anche al Sud, proprio perché sarebbe una Lega borghese, che smette di fare casino sull'Europa, di guardare alla Russia di Putin, di usare l'immigrazione solo come propaganda, perché Zaia sa bene che l'immigrazione serve anche all'industria, è un fenomeno che va governato non demonizzato. Sarebbe una destra che cura gli interessi della destra, in Veneto ma anche al Sud". Secondo Cacciari, tuttavia, Salvini non è finito e in un modo o nell'altro riuscirà a rimontare con una mossa giusta.
 

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