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Massimo D'Alema, addio politica: ecco quanti soldi ha fatto (e come) con la Cina

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Massimo D'Alema si è dato al bere. Al vino. E da tempo. L'ex presidente del Consiglio vanta infatti due società che producono vino, la DL & M Advisory e la Silk Road Wines, e, stando ai bilanci non sembra andargli male. La prima, di cui il segretario dei Ds è amministratore e socio unico, è nata a inizio dello scorso anno. Scopo della Advisory è la "consulenza nell’ambito dei processi di internazionalizzazione" di diversi mercati esteri "per la ricerca e l’attrazione di investimenti di aziende private". Un'attività abbastanza proficua che ha chiuso il primo bilancio, spulciato dal Tempo, con ricavi per 172mila euro e un mini utile di 27mila euro.

 

 

Della seconda azienda (in italiano 'Vini della strada della seta'), nata anch’essa nel 2019, D’Alema è amministratore assieme all'enologo Riccardo Cotarella. Non solo, parte della società anche i due figli del politico (Francesco e Giulia) che hanno entrambi il 17,5 per cento. Il 50 invece è delle tre figlie di Cotarella (Dominga, Enrica e Marta), mentre il 15 per cento restante appartiene al fondo lussemburghese Amana Investment Glass Fund. La società, che commercializza vini all’ingrosso, ha chiuso il suo primo bilancio con ricavi per oltre 483mila euro e un utile di 172mila euro. E sul totale delle vendite ben 482mila 190 euro sono state quelle realizzate in Cina.

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