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Alessandro Meluzzi, gli effetti collaterali del coronavirus: "Persone sole come cani, perché la pagheremo cara"

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Gli effetti collaterali del coronavirus sono più deleteri della malattia. Lo crede Alessandro Meluzzi che, commentando l'iniziativa del primario del reparto di Rianimazione dell’Ospedale Cisanello di Pisa, afferma: "Aprire le porte ai parenti dei pazienti è una cosa giustissima". Per il criminologo "prendersi cura di una persona non può dipendere da un algoritmo algebrico o da una statistica. Ridurre la vita ad un fattore preminentemente biologico non risponde nè alla medicina nè alla vita". Le terapie intensive - è il ragionamento che fa Meluzzi a Lo Speciale - "non possono essere camere di morte". 

 

 

Un'uscita che calza a pennello. Proprio oggi, giovedì 3 dicembre, il governo ha negato qualsiasi spostamento tra regioni e comuni in vista del Natale. Restrizione, questa, che obbligherà molti anziani a rimanere soli durante le festività. Una decisione che non può che vedere lo psichiatra contrariato: "Lasciare morire gli anziani soli come cani nel nome della prevenzione delle malattie e per la salvaguardia della salute, è la più grande delle follie”. Ma la preoccupazione si allarga anche al futuro. La pandemia avrà sicuramente gravi conseguenze. La dimostrazione? "Il fatto che tutte le attenzioni sono concentrate sul vaccino". Per Meluzzi a dover prevalere su tutto dovrebbe essere l'umanità: "Lo stesso distanziamento sociale che ci stanno imponendo per legge è un qualcosa che fa molto male alla salute. Scopriremo presto le conseguenze nefaste del distanziamento, prendendo atto amaramente che le vite forse salvate in termini biologici le avremo perdute in altri modi”.

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