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Otto e Mezzo, Antonella Viola e la cruda verità sul vaccino: come stanno le cose. Lilli Gruber sconvolta: "Pessima notizia"

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Il governo e il super-commissario a tutto, Domenico Arcuri, continuano a decantare la campagna vaccinale italiana. Peccato che prosegua a rilento. Di vaccini ce ne sono pochi e il coronavirus continua a fare paura. Si parla anche di questo a Otto e Mezzo, il programma di Lilli Gruber in onda su La7, la puntata è quella di lunedì 1 febbraio. Ospite in collegamento, l'immunologa Antonella Viola. E la conduttrice ricorda come Angela Merkel abbia affermato che in Germania, entro settembre, tutti saranno stati vaccinati: possibile farlo anche in Italia?

 

La risposta della Viola è negativa. "Tutto si può fare, il problema è avere le dosi di vaccino. In questo momento se aumentiamo davvero la capacità di vaccinare potremmo arrivare a vaccinare tutti entro la fine dell'anno. Ma bisogna iniziare a correre. A questi ritmi ci vorrebbero tre-quattro anni per vaccinare l'intera popolazione", taglia corto. "Ahia, questa è una pessima notizia", sottolinea la Gruber. Già, una drammatica presa d'atto: anche in questo caso le cose non stanno funzionando.

 

Dunque, la Viola riprende spiegando che "questo è ovvio, sono dei ritmi che sono stati utilizzati in questa prima fase. Non possono essere gli stessi della seconda. È per questo che serve reclutare personale, organizzare centri vaccinali. Ci deve essere un sistema che funzioni alla perfezione". L'esperta aggiunge poi che una speranza è quella che fornisce il vaccino Johnson & Johnson, in fase di approvazione, che non necessita il richiamo: "Funziona con una sola dose e potrebbe di molto tagliare i tempi", spiega l'esperta. Problema di quest'ultimo vaccino, però, è il prezzo per singola dose, tra i più altri di tutti quelli sviluppati o tutt'ora in sviluppo.

 

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