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Ghislaine Maxwell, l'orrore di Lady Epstein: "Violentata in carcere", chi l'ha brutalizzata

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Da carnefice a vittima? Ghislaine Maxwell, l'ex fidanzata di Jeffrey Epstein, il miliardario accusato di pedofilia morto nell'agosto 2019, ha affermato tramite il legale che una guardia avrebbe abusato di lei fisicamente in un carcere federale a Brooklyn, a New York. Non solo. La donna sarebbe stata poi punita per essersi lamentata. L'avvocato Bobbi Sternheim ha scritto in una lettera a un giudice federale di Manhattan che la violenza è avvenuta di recente al Metropolitan Detention Center mentre Maxwell, in prigione perché ritenuta complice di Epstein, stava ricevendo una perquisizione nella sua cella di isolamento. "Quando la signora Maxwell si è ritratta dal dolore e ha detto che avrebbe denunciato il maltrattamento, è stata minacciata di un'azione disciplinare", ha detto Sternheim.

 

La Ghislaine, che si è sempre dichiarata innocente, rischia fino a 35 anni di carcere con l'accusa di avere arruolato e addestrato molte minorenni per conto di Epstein. La donna ha negato di essere coinvolta negli abusi sessuali ma le testimonianze contro di lei delle donne vittime di Epstein sono impietose. "Senza Ghislaine, Jeffrey non avrebbe potuto fare quello che ha fatto", ha detto una di loro. 

 

 

Secondo gli investigatori la Maxwell non solo avrebbe gestito la rete di abusi su minori messa in piedi da Epstein, ma avrebbe anche partecipato ai festini organizzati per soddisfare gli appetiti sessuali del finanziere e dei suoi amichetti.

 

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