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Maria Teresa Meli, lo sfogo a L'aria che tira: "Gli scienziati dovrebbero tacere, non farebbero un soldo di danno"

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Prosegue il dibattito su AstraZeneca, il vaccino contro il coronavirus che a detta dell'Ema evidenzia un "possibile" legame con le trombosi. A parlarne a L'Aria Che Tira c'è Maria Teresa Meli. La firma del Corriere della Sera non ha grandi dubbi a riguardo: "Gli scienziati dovrebbero parlare di meno. Va bene che si trovano di fronte a una cosa nuova, ma non farebbero un soldo di danno a parlare di meno, così generano solo ulteriore confusione". Dito puntato anche contro l'esecutivo guidato da Mario Draghi che al responso dell'Agenzia europea per i medicinali ha risposto con vaghezza: "Quelli che dovrebbero fare di più - tuona nel salotto di Myrta Merlino su La7 - sono i rappresentanti del governo. Tutti gli altri governi hanno preso una decisione mentre noi abbiamo fatto una cosa pilatesca, abbiamo mandato una circolare del Ministero della Salute in cui è consigliabile farlo dai 60 anni in su".

 

 

In sostanza tutto è affidato alle Regioni. Peccato però che queste ultime siano già state ampiamente criticate per la gestione della pandemia. "Ora - è la conclusione della Meli - è il tempo di prendere una decisione centrale, non è che ognuno può fare quello che vuole. Bisogna vaccinare gli ultra 70enni e il governo deve dare indicazioni più chiare, anche alle Regioni". Sul vaccino del colosso anglo-svedese infatti l'Ema ha passato la patata bollente ai 18 ministri europei della Salute.

 

 

Per tutta risposta Roberto Speranza ha deciso di non decidere. Dopo il verdetto ad annunciare come proseguirà l'Italia, se somministrerà o meno AstraZeneca, è stato il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli. Nulla di più di una raccomandazione affinché "l'uso preferenziale sia nei soggetti oltre i 60 anni di età". Poche parole che non tranquillizzano gli italiani. Tanto che c'è già chi teme il peggio, come Andrea Crisanti: "Così - ha ammesso preoccupato - si mette a rischio il piano vaccinale". 

 

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