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Ddl Zan, la garante dell'infanzia in Umbria: "Con il ddl Zan sesso con gli animali e pedofilia". Ed è subito polemica

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Tra chi è contrario al ddl Zan, la legge contro l'omotransfobia, c'è anche Maria Rita Castellani, Garante per l'infanzia dell'Umbria. Le sue motivazioni però hanno subito sollevato la polemica. "Il concetto d'identità cambia non è più quello antropologico che conosciamo da sempre e che distingue persona da persona a ragione di evidenze biologiche - scrive in un testo inviato ai mezzi d'informazione -, ma diventerà qualcosa che io, cittadino, posso decidere arbitrariamente secondo la percezione del momento. Di conseguenza ogni desiderio sarà considerato un bisogno e il bisogno un diritto". Da qui l'attacco che più di tutti ha indignato i sostenitori della proposta di legge a firma di Alessandro Zan: "A partire da queste considerazioni preliminari si deduce che il sesso biologico non avrà più importanza dal punto di vista sociale perché conterà soprattutto il sesso culturale cioè quello percepito come, d'altra parte, si potrà scegliere l'orientamento sessuale verso cose, animali, e o persone di ogni genere e, perché no, anche di ogni età, fino al punto che la poligamia come l'incesto non saranno più un tabù, ma libertà legittime". 

 

 

Quanto basta per scatenare l'ira di Donatella Tesei, presidente della Regione e dell'associazione Omphalos Lgbti che, assieme a una cinquantina di organizzazioni del territorio, hanno deciso di presentare la richiesta di revocare l'incarico alla Castellani. Dello stesso parere Pd e Movimento 5 Stelle che ne hanno chiesto le dimissioni. Mentre il capogruppo regionale Lega Stefano Pastorelli e il senatore Simone Pillon, responsabile delle politiche familiari del partito in Umbria, si sono schierati dalla parte di Castellani.

 

 

"Le parole espresse dalla garante sul ddl contro l'omotransfobia sono di una gravità inaudita - fa sapere il M5s in una nota -. Per il ruolo che ricopre la Castellani dovrebbe quantomeno garantire la correttezza dei concetti che esprime. Dire che con il ddl in discussione al Senato 'si potrà scegliere l'orientamento sessuale verso cose, animali, e/o persone di ogni genere e, perché no, anche di ogni età, fino al punto che la poligamia come l'incesto non saranno più un tabù è un insulto al lavoro che sta facendo questo Parlamento". 

 

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