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Repubblica, "come mi sfruttano": la lettera-denuncia indigna Francesco Merlo. Ma l'autore lavorava a Repubblica...

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Francesco Merlo, firma di Repubblica, è finito in una trappola orchestrata da un ex giornalista del medesimo quotidiano. Si tratta di Fabio Butera che, fingendosi un lavoratore di un'imprecisata azienda editoriale, ha scritto una lettera per la rubrica "Posta e risposta" curata da Merlo: "Sono un grafico di 37 anni. Negli ultimi sei anni ho lavorato quotidianamente ed esclusivamente per la stessa azienda. Ora, invece del contratto da dipendente, mi è stato chiesto di firmare un foglio in cui dichiaro di essere un fornitore esterno, rinunciando a qualsiasi diritto acquisito".

 

 

 

A quel punto il finto grafico ha espresso il proprio dubbio: "Non so cosa fare: firmare e continuare a lavorare da finta partita Iva o dire basta a questo sfruttamento cercandomi un altro lavoro, magari per la consegna del cibo a domicilio?". Epica la risposta di Merlo, che ovviamente non sapeva che persona gli avesse scritto in realtà: "Si partì con la flessibilità, che avrebbe reso moderno il mercato del lavoro, e si è arrivati ai trucchi del precariato eterno". Poi il suggerimento: "Aspetti però di trovare di meglio delle consegne a domicilio prima di andarsene al grido di 'Ccà nisciuno è flesso'". 

 

 

 

 

Oggi è arrivato il chiarimento da parte di Butera, che sui social ha scritto: "Su Repubblica i 'trucchi da precariato eterno' di Repubblica (ma non solo)". Poi ha continuato: "Ho raccontato la vicenda lavorativa che mi ha visto coinvolto 3 anni fa. Sono contento che Francesco Merlo, che son sicuro mi perdonerà le petit jeu, abbia definito, anche se inconsapevolmente, le modalità di impiego dell'azienda per cui io lavoravo e per quale lui tuttora lavora 'trucchi da precariato eterno'". Un duro colpo, per Repubblica.

 

 

 

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