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Roberto Fiore, la ricostruzione della Digos: cosa ha fatto durante l'assalto alla Cgil

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La ricostruzione sull'assalto alla Cgil di Roma avvenuto sabato scorso è al momento nelle mani della magistratura. Saranno i giudici a pronunciarsi sulla conferma o meno degli arresti avvenuti nelle ore successive. Tra questi i leader di Forza Nuova, Giuliano Castellino, Luigi Aronica e Roberto Fiore. Il primo, secondo gli inquirenti, sarebbe stato il regista del colpo, il secondo il tramite nella trattativa tra estremisti e forze dell'ordine, il terzo colui che è entrato nella sede del sindacato mettendo con la sua presenza il sigillo ufficiale di Forza nuova. Oltre a loro ci sono altri manifestanti in manette, tutti incastrati da video registrati all'interno della Cgil e diffusi sui social. Non si escludono però altre identificazioni. 

 

 

Dei tre leader di Forza nuova, però, la Digos avrebbe la prova che solo Fiore è entrato nel palazzo del sindacato. Castellino, infatti, avrebbe annunciato l'operazione ma anche minacciato il cordone di agenti di fronte alle porte del sindacato. Su Aronica - è la difesa del suo legale - non ci sono video che lo riprendono entrare nella Cgil. Eppure per la Digos il piano di andare alla Cgil è passato anche da lui, che mentre Castellino parlava dal palco, o forse anche prima, comunicava ai responsabili dell'ordine pubblico che la protesta sarebbe proseguita con un corteo verso la sede del sindacato di sinistra.

 

 

La Cgil non era l'unico obiettivo: Castellino ha provato un'ultima dimostrazione di forza in piazza del Parlamento. Dimostrazione poi fallita grazie all'intervento dei militari. Si terranno giovedì 14 ottobre gli interrogatori degli arrestati, che decideranno sul da farsi. Ossia se confermare o meno gli arresti per chi ha approfittato della manifestazione contro il Green pass per seminare il panico e macchiarsi di atti di violenza. 

 

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