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Vincenzo Spadafora e il coming-out, "omosessualità usata per ferire": il sospetto di Dagospia, attacco al "Fatto"

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Vincenzo Spadafora, ex ministro dello Sport, ha scelto la trasmissione di Fabio Fazio, Che tempo che fa su Rai 3, per fare coming-out. Il pentastellato, in particolare, ha spiegato che spesso proprio il suo impegno politico è stato oggetto di un "chiacchiericcio" improntato all'omofobia. "Penso che la vita privata delle persone debba rimanere tale e se noi fossimo un Paese culturalmente più avanzato, soprattutto sul tema dei diritti, forse i dibattiti di queste settimane non li avremmo neanche affrontati - ha continuato Spadafora -. Penso però anche che chi ha un ruolo pubblico, politico come il mio, in questo momento storico, abbia qualche responsabilità in più".

 

 

 

L'ex ministro ha spiegato che "il tema dell'omosessualità, in politica, purtroppo viene ancora utilizzato per ferire l'avversario, per quel brusio di fondo a volte molto squallido e che ho subito anche io". Dagospia, il portale di Roberto D'Agostino, si chiede a chi possa riferirsi Spadafora nel suo discorso: "Forse ai suoi amici del Fatto Quotidiano che, a maggio 2018, in un ritrattone al curaro by Marco Lillo, silurarono le sue chance di diventare ministro tirando fuori le sue intercettazioni con il fu gentil-omo del Papa, Angelo Balducci, in cui lo chiamava "Papi", si definiva "Balduccino" e lo pregava di trovargli un lavoro".

 

 

 

Il riferimento di Dago è a un articolo del Fatto Quotidiano risalente al 25 maggio 2018. L'incipit del pezzo recita: "Nel governo gialloverde potrebbe entrare anche un sedicente 'balduccino' che chiamava ironicamente 'Papi' Angelo Balducci ed esultava per Bertolaso ministro". Balducci, dirigente pubblico, era stato ammesso nel 1995 nel Collegio dei Gentiluomini, l'organo alle dipendenze della Prefettura della Casa Pontificia. Salvo poi essere estromesso nel 2010. 

 

 

 

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