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Daniela Santanchè sul vaccino: "False illusioni. Io ho fatto tre dosi, ma...". Una testimonianza pesantissima

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"C'è tanta rabbia e tanta disperazione". Daniela Santanchè, ospite de L'Aria che tira su La7, ha spiegato che quando si raccontano le manifestazioni in piazza è riduttivo parlare di no vax: "Credo che molte persone non siano no vax. Da noi in Italia secondo me sono una percentuale molto bassa delle persone che non si sono ancora vaccinate. C'è la rabbia da tanti punti di vista, come la rabbia di chi ha perso il posto di lavoro".

 

 

 

La senatrice di Fratelli d'Italia, in particolare, ha parlato di "un popolo contro, che prende la questione del vaccino per sfogare questa rabbia". Poi ha fatto una critica: "Io sono pro vaccino, ho già fatto la terza dose, però si sono commessi degli errori perché il vaccino non è l'unico strumento. I vaccinati si possono ammalare, certamente c'è una grandissima protezione dalla terapia intensiva e dal cimitero, che mi sembra una cosa grandiosa. Detto questo, però, la comunicazione anche qui è stata sbagliata". Secondo la Santanchè, infatti, si è lasciato credere ai vaccinati di poter fare qualsiasi cosa senza nessuna precauzione: "Io incontro un sacco di gente che mi chiede la mano, un abbraccio, un selfie perché vaccinati. No, non basta essere vaccinati, perché bisogna comunque mettere la mascherina e rispettare il distanziamento. Quindi si è data una falsa illusione, le persone non comprendono".

 

 

 

In merito alla proroga dello stato di emergenza fino a marzo, invece, la senatrice ha detto: "Non mi pare fosse una scelta obbligata". Poi ha sottolineato una contraddizione di fondo: "Lo stato di emergenza va bene per il governo ma non lo attuano per i cittadini e le imprese, ieri è scaduto il pagamento delle cartelle esattoriali della rottamazioni ter e invece lì devono pagare come dei banchieri. Non è emergenza per le imprese?". Infine ha posto l'accento anche su un altro aspetto: "I porti e le nostre coste sono aperte, continuano ad arrivare migliaia di clandestini che non vogliono sottoporsi né al tampone né al vaccino, non c'è un quadro di visione".

 

 

 

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