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L'aria che tira, Giampiero Massolo: "Perché parla di Olocausto nucleare", l'inquietante teoria del diplomatico su Lavrov

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A Vladimir Putin bisogna mettere i bastoni tra le ruote. Parola di Giampiero Massolo. In collegamento con L'Aria Che Tira su La7, l'ex direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza e attuale presidente dell’Ispi è convinto che al presidente russo "bisogna far pagare il famoso prezzo, ossia far in modo che la situazione sul terreno non gli sia troppo favorevole". Non senza prima aver ringraziato i giornalisti sul campo, Massolo nella puntata di mercoledì 2 marzo, apre al dialogo: "Noi dobbiamo prima o poi tornare a una forma di discussione in qualche modo - dice a Myrta Merlino -, non è questo il momento, ma non possiamo negoziare da posizioni di debolezza con uno che vuole sovvertire l'ordine di sicurezza europeo, come se la Guerra Fredda l’avesse vinta lui e non l’avesse persa l’Unione Sovietica". 

 

 

 

A preoccupare il presidente di Fincantieri le parole pronunciate dal ministro degli Esteri russo. Sergei Lavrov ha detto senza mezzi termini che "la Terza guerra mondiale sarebbe nucleare". Salvo poi sbilanciarsi verso un eventuale punto di incontro: "Mosca è pronta al secondo round dei negoziati con Kiev, ma la parte ucraina sta prendendo tempo in linea con le istruzioni degli Usa".

 

 

A Massolo, sentite le parole del ministro di Putin, viene da pensare che la Russia abbia un obiettivo ben preciso: "Invitare gli occidentali a stare alla larga". "Fino a che li colpiamo con le sanzioni e forniamo qualche stinger agli ucraini va bene - prosegue -, non che gli faccia piacere, ma state alla larga e non immischiatevi seriamente militarmente. C’è sempre una guerra delle narrative, ma se uno per intimidire deve parlare di Olocausto nucleare significa che tanto forte non si sente". 

 

 

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