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Otto e mezzo, Alessandro Sallusti, lo spettro del "conflitto atomico". Cosa dobbiamo fare in Ucraina

Alessandro Sallusti

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"Sappiamo cos'è un conflitto atomico, è una follia rischiare una cosa del genere ma dobbiamo aiutare il popolo ucraino". Alessandro Sallusti, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7 nella puntata dell'11 marzo, spiega che alla luce di questo, "bisogna sostenere la resistenza ucraina se vuole resistere. Se decide di resistere bisogna aiutarli anche con le armi, perché le guerre si vincono con le armi, non si vincono con le parole". E, continua il direttore di Libero, "se gli Alleati non avessero armato i partigiani, probabilmente la guerra avrebbe preso un'altra piega".

 

 

"Sostenere l'Ucraina anche con le armi". Guarda il video di Sallusti a Otto e mezzo

 

"I partigiani armati hanno fatto la resistenza", sottolinea Sallusti. "Per esempio hanno salvato tanti ebrei dalla persecuzione, hanno fatto operazioni di sabotaggio e di intelligence, sono stati uno strumento dell'esercito alleato". Certamente, aggiunge, "qui manca l'esercito alleato. Non siamo ucraini, non siamo lì sotto le bombe. Insomma, un conto è parlarne un conto è viverle le cose". 

 

 

Infine il direttore di Libero insiste sul paragone di Putin con Hitler: "Anche se è passato quasi un secolo Hitler ha iniziato la sua escalation rivendicando una sorta di sovranità su un presunto popolo di origine tedesca in Cecoslovacchia e l'Europa glielo ha permesso e da lì è partito tutto". Insomma, conclude Sallusti, "la storia insegna che i pazzi vanno fermati". Le analogie, del resto, come osserva anche la conduttrice, "sono inquietanti". 

 

 

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