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Toni Capuozzo a Quarta Repubblica: "Battaglione Azov a Mariupol, chi ha un conto in sospeso con loro"

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“C’è anche una propaganda di Kiev": Toni Capuozzo è convinto che venga fatta propaganda non solo da parte dei russi. Lo ha scritto in un post su Facebook qualche ora fa e lo ha ribadito questa sera in studio con Nicola Porro a Quarta Repubblica, su Rete 4. "A Mariupol c’è il battaglione Azov e chi sta entrando nella città sono i soldati irregolari che hanno un conto in sospeso con loro”, ha proseguito il giornalista.

 

 

 

Capuozzo, inoltre, avrebbe qualche dubbio sull'attacco russo a Kiev. A tal proposito sul suo profilo Facebook aveva scritto: "L'assedio di Kiev, di cui non si vantano i russi ma di cui si lamentano gli ucraini, che assedio è se i leader di Slovenia, Repubblica Ceca e Polonia arrivano in città in treno? Se funzionano i telefonini e c'è acqua e corrente elettrica? È il primo assedio soft della mia vita".

 

 

 

Mentre sulla propaganda aveva detto: "Ci sono due propagande. Sì, però l'una è la propaganda dell’aggressore, connaturata a un regime. L'altra è la propaganda dell'aggredito, che pur di resistere e invocare aiuto deve spararla un po' grossa". E ancora: "Adesso che la guerra si è incistata, e minaccia davvero di durare, la propaganda si è affilata, da entrambe le parti".

 

 

 

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