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Otto e mezzo, Lucio Caracciolo: "Kramatorsk solo l'inizio. Russi soldati di leva, così..."

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La strage di Kramatorsk non resterà isolata. Lucio Caracciolo, direttore della rivista specializzata di geopolitica Limes, intervenuto come di consueto a Otto e mezzo da Lilli Gruber su La7 (di cui è ospite fisso dall'inizio della guerra in Ucraina, ormai 44 anni fa) commenta quanto accaduto in giornata, con la stazione ferroviaria della città del Donbass distrutta da due missili Tochka piovuti sulla folla in attesa di fuggire dal prossimo "epicentro bellico" del conflitto.

 

 

 

I missili Tochka sarebbero a disposizione di entrambi gli eserciti, Mosca e Kiev si rimpallano la responsabilità della strage (almeno 50 morti). Dura dire da Roma chi sia stato, "ma tutto lascia pensare che sia operazione russa - spiega Caracciolo -. Purtroppo creo che assisteremo a vari episodi di questo tipo. Primo motivo, perché la guerra sta entrando nella fase più cruenta e si combatterà nelle città. Secondo motivo, i russi utilizzeranno sempre più l'arma missilistica e la forza aerea per compensare la relativa debolezza delle forze di terra".  



"Dopo Kramatorsk, altre stragi di questo tipo". Caracciolo a Otto e mezzo, guarda il video

 

"Per buona parte - sottolinea l'esperto - i soldati russi sul fronte sono soldati di leva, senza preparazione specifica per guerre urbane, dove succedono le cose più cruente che si possano immaginare. Dall'altra parte, le forze ucraine hanno un morale molto alto e sono molto ben armate, hanno avuto armamenti non solo adesso ma negli anni precedenti. La battaglia decisiva in Donbass, che dal punto di vista russo dovrebbe chiudere questa fase della guerra e permettere la parata del 9 maggio, che ogni anno celebra la vittoria sui nazisti nella Seconda guerra mondiale, sarà un appuntamento difficile da mantenere. La parata potrebbe corrispondere a una sconfitta tattica sul terreno".

 

 

 

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