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Generale Battisti, guerra nucleare: "Missili puntati sulle principali città". Scenario da incubo: 90 milioni di morti

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Quanto è concreta la minaccia di un attacco nucleare nel contesto della guerra in Ucraina? Il tema tiene banco a Fuori dal Coro, il programma di Mario Giordano in onda su Rete 4, la puntata è quella di giovedì 12 aprile. E a fare il punto sui missili atomici è il generale Giorgio Battisti, ospite in studio, il quale non esclude in toto la possibilità dell'Apocalisse.

 

Interpellato sulla possibilità che si scateni una guerra nucleare da Giordano, risponde: "Io spero di no e confido nel buonsenso dei capi di governo statunitensi in particolare. Sanno che alla prima bomba, al primo lancio di un missile ci sarebbe una reazione automatica. Nel giro di 40 minuti ci sarebbero 90 milioni di morti", ricorda le stime sull'impatto di un primo attacco.

Dunque, il generale ricorda come "ci sono missili americani puntati sulle principali città russe o sui principali centri militari della Russiua, come capita da parte russa". Insomma, ricorda Battisti, "è un'arma di deterrenza, serve per evitare di essere aggrediti. Tanto che Dmitry Peskov, il portavoce del Cremlino, circa tre settimane fa alla Cnn ha detto: se la Russia dovesse rischiare di soccombere, dunque estremi rimedi, ricorreremmo alle centrale nucleari. Del resto, perché la Corea del Nord non attacca nessuno? Perché ha le armi nucleari", conclude Battisti.

 

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