David Parenzo demolisce Vauro: "Vergognati, ripigliati". Lui risponde con questa roba: sconcerto a sinistra

sabato 16 aprile 2022
David Parenzo demolisce Vauro: "Vergognati, ripigliati". Lui risponde con questa roba: sconcerto a sinistra
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Ciurla nel manico, Vauro Senesi, e non pago di essersi preso la qualifica di "antisemita" per la vignetta in cui rappresentava Volodymyr Zelensky (di origini ebraiche) con il tipico naso adunco della satira politica diventata tristemente famosa tra anni Venti e Trenta del secolo scorso ha pensato bene di realizzare, per il Fatto quotidiano, un altro schizzo "a tema". 

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"No alla guerra... Senza Ze e senza Vla", recitava la vignetta di due giorni fa, identificando nel presidente ucraino e nel presidente russo, Vladimir Putin, i due maggiori ostacoli alla pace. Vauro non ha mai fatto mistero delle sue posizioni critiche nei confronti del governo di Kiev, che ha fortemente attaccato anche quando aveva visitato, da inviato, i territori del Donbass teatro di una violentissima guerra interna dal 2014 tra milizie ucraine (in particolare i "nazisti" del Battaglione Azov) e i separatisti filo-russi sostenuti da Putin.

Attaccato violentemente dal Pd e da personaggi come David Parenzo ("Caro Vauro io difendo sempre la satira e lo sberleffo in tutte le sue forme… - ha scritto su Twitter - Ma questa tua ultima è degna della rivista La difesa della Razza (Almirante-Interlandi). Il naso adunco di Zelensky non solo non fa ridere ma è vergognoso. Ripigliati"), ospite di L'aria che tira a La7 ha prima definito il partito di Enrico Letta "il più bellicista che c'è", quindi si è difeso rigettando le accuse di antisemitismo: "Faccio caricature, carico nel disegno i tratti del rappresentato e li esaspero. Sono accuse grottesche, ridicole e infamanti, quello che testimonia la mia vita è l'opposto".

Dopo poche ore, come detto, ecco un'altra vignetta. "Satira corretta", premette. Sotto, la caricatura di un Dante Alighieri con nasino alla francese al posto del "nasone" diventato celebre. "Senza na e senza so", chiosa Vauro. Gioco di parole riuscito, auto-difesa ancora no.