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Quarta Repubblica, Toni Capuozzo: "Perché non usate la parola resa?", una amara verità

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Toni Capuozzo non le manda a dire. Come sempre l'inviato di guerra del Tg5 è molto diretto nelle sue analisi e di fatto a Quarta Repubblica torna su episodio di questa guerra che ha fatto parecchio discutere. Qualche giorno fa, come è noto, circa 2500 militari ucraini hanno lasciato l'acciaieria Azovstal dopo aver resistito per più di 80 giorni ai bombardamenti dei russi. I militari, come abbiamo visto nelle immagini che hanno fatto il giro del mondo, si sono consegnati nelle mani dei comandanti russi.

 

Da lì è iniziato un viaggio verso il carcere. La scelta di arrendersi è arrivata dopo un ordine diretto dall'alto comando militare di Kiev per volere dello stesso Zelensky. E Capuozzo su questo punto fa una riflessione non da poco: "Quando i militari ucraini dell'Azovstal si sono consegnati, abbiamo visto tutti le immagini, qualcuno sui giornali italiani, ad esempio il Corriere, ha parlato di 'evacuazione'. Quella era una resa, la parola giusta da usare è resa non evacuazione. Allora mi chiedo, anche la nostra, in Italia, è propaganda?".

 

Parole che hanno innescato il dibattito in studio tra gli ospiti presenti. Di certo la riflessione di Capuozzo apre anche interrogativi sul linguaggio usato da una parte del giornalismo di casa nostra per spiegare i fatti d'Ucraina. Ma una cosa è certa, la fine della battaglia della Azovstal è una resa a tutti gli effetti come avviene in tutte le guerre. 

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