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Kim Jong-un, la delirante teoria sul Covid: "Cose aliene e palloncini"

Kim Jong un

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Il Covid? Tutta colpa dei palloncini. Proprio così, per Kim Jong-un il virus è arrivato in Corea del Nord tramite dei palloncini spediti dal Sud del Paese. Secondo il dittatore di Pyongyang Seul ha mandato il Covid attraverso dei palloncini lanciati, i quali poi sarebbero entrati in contatto con i primi contagiati per coronavirus in Corea del Nord.

 

 

Una tesi che non sta né in cielo né in terra. Il riferimento, è l'ipotesi, potrebbe essere a quei volantini di propaganda spediti dalla Corea del Sud e fatti volare tramite palloncini. Un modo per denunciare il regime imposto da Kim. D'altro canto la strampalata tesi di Kim sembra essere un modo per giustificare e insabbiare i casi di Covid nel Paese. Solo qualche mese fa, a maggio, il regime di Pyongyang ha ammesso la presenza del Covid. Su 4,7 milioni casi di febbre ufficialmente riconosciuti su 26 milioni di abitanti, però, solo una parte è stata attribuita al Covid.

 

 

Ma non è finita qui, visto che intorno ad aprile i primi casi di contagio in Corea del Nord sono stati registrati in una città di confine. Risultato? I report ufficiali accusavano i primi due contagiati, di 18 e 5 anni, di aver avuto contatti con "cose aliene". Da qui le indagine che hanno spinto il regime a trattare "con attenzione cose aliene provenienti dal vento e altri fenomeni climatici e palloni".

 

 

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