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Marco Travaglio insulta Mario Draghi: "Tragicomico, sei come Schettino"

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"Il Migliore dei Migliori si congeda così, col secondo e definitivo autoaffondamento alla Schettino, senza più neppure uno scoglio da incolpare": Marco Travaglio inonda di critiche Mario Draghi per quanto successo ieri al Senato, quando la maggioranza è di fatto esplosa e ben tre partiti hanno deciso di non votare la fiducia. Secondo il direttore del Fatto Quotidiano, la responsabilità di questa situazione così delicata sarebbe solo del banchiere: "Ha fatto tutto lui, con una serie di mosse talmente scomposte e scombiccherate da non lasciare rimpianti, se non tra i numerosi clientes".

 

 

 

Nessun riferimento ai 5Stelle, quelli che hanno aperto la crisi una settimana fa, quando non hanno votato la fiducia al Dl Aiuti. Travaglio ha parlato addirittura di un "tragicomico coming out" di Draghi: "Ha svelato a chiunque abbia occhi per vedere chi è davvero: un grande cultore non del bene comune, ma del proprio monumento". Di qui la convinzione che alla fine a uscirne male non siano stati i grillini o altre forze politiche, ma solo e soltanto lui, il premier: "Così è riuscito ad apparire perfino peggiore dei famigerati partiti che, casomai ne avessero bisogno, Lui e i suoi laudatores avevano screditato per 17 mesi". Le stesse parole di Conte, che ha accusato il governo di avere messo i grillini "alla porta".

 

 

 

Alla fine, per infangare ancor di più Draghi, il direttore del Fatto riprende un momento del suo discorso al Senato. All'inizio delle sue comunicazioni, infatti, il presidente del Consiglio ha fatto notare che c'erano dei problemi al microfono dell'aula. Riferendosi a tale episodio, Travaglio ha scritto: "Diceva bene, Draghi, all’inizio del suo discorso: “Qualcosa non va”. Ma non era il microfono. Era Lui".

 

 

 

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