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Marlene Engelhorn, "non me li merito": la donna che rifiuta 4 miliardi di euro

Lucia Esposito
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Chiudete gli occhi e pensate solo per un attimo a questa cifra: quattro miliardi di euro (lo scrivo a lettere perché rischierei di sbagliare il numero di zero necessari per tradurre in cifre la somma). Ecco, adesso guardate la donna nella foto sopra: si chiama Marlene Engelhorn e ha rifiutato i quattro miliardi di euro che avrebbe dovuto ereditare dalla sua famiglia. «No, grazie», ha detto con la stessa disinvoltura con cui noi rinunciamo a una caramella. Ha accettato solo il dieci per cento di quella cifra. Il suo nome e il suo volto dicono poco o nulla, ma questa giovane che studia a Vienna è l'ereditiera della Basf, il colosso della chimica che fattura circa ottantamila - ottantamila - miliardi l'anno. Giusto per intenderci, la Basf è l'azienda che ha brevettato invenzioni come il colorante indaco, (uno dei primi coloranti sintetizzati su scala industriale) e la tecnologia necessaria per i nastri magnetici (musicassette e videocassette).

 

 

 

Secondo Forbes sua nonna occupa la posizione numero 687 nella classifica delle persone più ricche del mondo. «No, grazie», è stata la risposta della donna che ha 29 anni e che, evidentemente, non ha mai avuto il problema di dover trovare un lavoro (a 29 anni studia ancora). Ma dietro il suo gran rifiuto c'è qualcosa di più del capriccio di una ragazza ricca e viziata. «Questa non è una questione di volontà, ma di correttezza. Non ho fatto nulla per ricevere questa eredità. Questa è pura fortuna alla lotteria delle nascite e pura coincidenza. Non dovrebbe essere una mia decisione cosa fare con i soldi della mia famiglia, per i quali non ho lavorato», ha spiegato in una delle tante interviste rilasciate ai giornali tedeschi. E, infine, ha confidato: «Non saprei cosa farmene di tutti quei soldi». Se vuole, signora Marlene, ci offriamo per compilare almeno una ventina di fogli con l'elenco di tutte le cose che potrebbe fare con quei soldi, ma è chiaro che la questione più che pratica è etica.

 

 

 

Marlene si sente in colpa: il suo unico merito è stato quello di nascere in una famiglia ricca, ha vinto la lotteria della genetica e dell'anagrafe e, quindi, ritiene moralmente sbagliato intascare tutti quei soldi senza aver lavorato neanche un giorno. Si sente immeritatamente una privilegiata e da tempo lotta contro la disuguaglianza sociale. Ha fondato il movimento AG Steuersrechtigkeit, conosciuto in tutto il mondo come "Taxmenow": riunisce gli eredi di grandi fortune che chiedono un aumento delle tasse sui grandi patrimoni. «Essendo una persona che ha goduto dei benefici della ricchezza per tutta la vita, so quanto sia distorta la nostra economia. Non posso continuare a stare seduta ad aspettare che qualcuno, da qualche parte, faccia qualcosa», ha spiegato. In soldoni: vuole pagare più tasse. Anche sul tema ficale possiamo aiutare la signora Marlene: possiamo cederle le tutte le cartelle esattoriali che ci piovono addosso ogni mese, per esempio. Ma forse chi si permette il lusso di rinunciare a quattro miliardi non ha bisogno di consigli perché ha anche fior di consulenti che le spiegano cosa è meglio fare. Tra le tante altre cose che Marlene possiede ci sono il coraggio, un po' di follia e il rispetto verso chi è meno fortunato di lei e la lotteria della nascita, invece, l'ha persa. 

 

 

 

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