All’improvviso lo studio de L’aria che tira, su La7, si è ritrovato indietro di 40-50 anni. Francesco Magnani ha fatto fatica a gestire Mario Capanna e Ignazio La Russa, vecchi rivali di un’era ormai andata. Tutto è partito dalla solita discussione sulla fiamma presente nel simbolo di Fratelli d’Italia: “Si può benissimo togliere - ha dichiarato lo scrittore e attivista - ma rimane il fatto che Giorgia Meloni da giovinetta frequentava la sezione del Msi”.
L'Aria che tira, "stendiamo un velo pietoso": l'attacco senza precedenti a Travaglio
"È un piacere avere qui con noi Fulvio Abbate, scrittore, firma del Fatto Quotidiano...": così F...“Rimane anche il fatto che La Russa - ha proseguito Capanna - era responsabile del Fronte della Gioventù a Milano e nel 1973 guidava un corteo di destra, di fascisti che lanciò due bombe che uccisero un poliziotto”. Dinanzi alle proteste del senatore di Fdi, Capanna non si è fermato: “Stai zitto un secondo, sto dicendo soltanto la verità”. Allora è intervenuto Magnani: “Qui però andiamo a tirare fuori scheletri nell’armadio che richiamano al passato giovanile di entrambi e che non c’entrano con oggi”.
L'Aria che tira, Ignazio La Russa: "Scusate, il tema lo sceglie il conduttore"
A L'Aria Che Tira botta e risposta serrato tra Ignazio La Russa, Mario Capanna e la grillina Carla Ruocco. Al centro...“Capanna che dà lezioni di democrazia? Ma basta, un po’ di decenza”, ha esclamato La Russa. Il quale, in precedenza, aveva affrontato la questione del simbolo: “La fiamma non è presente in alcun modo nel periodo fascista. La fiamma è un simbolo dell’Italia repubblicana, della destra democratica italiana. Non c’è più la base trapezoidale con la scritta Msi, abbiamo già fatto quello che dovevamo fare”.