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Vittorio Feltri e il gas russo: "Un calcio nel c***"

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Vittorio Feltri non è preoccupato per la crisi del gas: "Già tempo fa ho provveduto a mettere sul tetto di casa mia un impianto fotovoltaico che mi garantirà una fornitura sufficiente". Eppure il direttore editoriale di Libero, ospite di Myrta Merlino a L'Aria Che Tira, tiene a fare una precisazione: "Voglio segnalare agli italiani che per fare un'operazione del genere, occorre molta pazienza". Per lui infatti "nonostante tutti parlino di energia rinnovabile, non c'è nessuno che ti aiuta a crearla, è questo il vero problema".

 

 

Come da lui ricordato nella puntata di mercoledì 7 settembre su La7, avremmo potuto munirci di questi impianti da tempo, "quindi non riesco a capire perché dobbiamo vivere nel Medioevo per colpa degli imbecilli che hanno guidato questo Paese". "Imbecilli" ai quali il giornalista imputa l'incapacità di "sburocratizzare queste operazioni".

 

 

Diverso discorso sul gas: "Sono convinto che abbiamo partecipato al Festival delle sanzioni, quindi cosa potevamo aspettarci? Delle letterine d'amore dalla Russia?". E ancora: "Noi abbiamo castigato la Russia e la Russia ora castiga noi. Anche io se uno mi dà uno schiaffo, un calcio nel cu** glielo rifilo". E alla conduttrice che lo incalza sulle sanzioni "sì" o sanzioni "no", Feltri replica: "Questo non lo so, ma è certo che non ci stanno facendo bene".

 

Qui l'intervento di Vittorio Feltri sulla crisi energetica a L'Aria Che Tira

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