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Cacciari contro i partiti: "Miopi e impotenti, cosa accadrà il 25 settembre"

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Massimo Cacciari è disilluso: "Siamo di fronte a una politica miope, fatta di slogan, alla quale per ora non vedo alternative". Neppure il 25 settembre secondo il filosofo riuscirà a sistemare le cose. Quel giorno, data delle Politiche, "è la conclusione di una crisi ventennale in cui il Parlamento ha dimostrato di non saper formare da sé dei governi adeguati, anni in cui il presidente della Repubblica è intervenuto continuamente per risolvere problemi che il Parlamento non era in grado di risolvere".

 

 

La crisi, spiega alle colonne del Giorno, è tutta del sistema politico che comunque continua a coprirsi gli occhi: "Le forze politiche però non ne discutono e viene affrontata in modo dilettantistico, occasionale e marginale". Ma non è tutto, perché l'ex sindaco di Venezia contesta la mancanza di senso critico: "Per ragionare da questo punto di vista occorre collocare la situazione italiana nel panorama internazionale: la guerra, la crisi energetica per esempio".

 

 

Proprio sul conflitto in Ucraina, Cacciari punta il dito contro tutti quei "proclami di Zelensky senza senso critico". Infine la frecciata a Enrico Letta e compagni: "Incredibile che gli eredi di tanta cultura cattolica e di sinistra non riflettano sull’ipotesi di avere domani un governo di destra con una leader come la Meloni. Siamo di fronte a una discontinuità netta. Quindi mi accontenterei che le questioni vengano affrontate con franchezza, parlando di grandi processi storici, oggettivi".

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