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Giorgia Meloni, la replica a Rula Jebreal: "Cosa scorda su mio padre"

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"Tutti sanno che mio padre andò via quando avevo poco più di un anno. Tutti sanno che ho scelto di non vederlo più all'età di undici anni. Tutti sanno che non ho mai più avuto contatti con lui fino alla sua morte": Giorgia Meloni risponde a Rula Jebreal, che ha rilanciato una notizia di 27 anni fa, anno 1995, secondo cui in Spagna Francesco Meloni è stato condannato a nove anni di reclusione per narcotraffico. All'epoca la leader di Fratelli d'Italia aveva appena raggiunto la maggiore età e da sette anni aveva interrotto ogni tipo di rapporto con quel genitore.

 

 

 

Rilanciando la notizia, la Jebreal su Twitter ha scritto: "Durante la sua campagna elettorale, Giorgia Meloni, il nuovo primo ministro italiano, ha promosso un video di stupro in cui si afferma che i richiedenti asilo sono criminali che vogliono sostituire i cristiani bianchi. Ironia della sorte, il padre di Meloni è un famigerato trafficante di droga/criminale condannato che ha scontato una pena in una prigione spagnola". Davanti alle proteste di FdI, la Jebreal ha poi provato a correggere il tiro: "Meloni non è colpevole dei crimini commessi da suo padre, ma spesso sfrutta i reati commessi da alcuni stranieri, per criminalizzare tutti gli immigrati, descrivendoli minaccia alla sicurezza. In una democrazia ci sono responsabilità individuali, NON colpe/punizioni collettive".

 

 

 

La Meloni ha deciso di rispondere querelando la Jebreal. In particolare, ha ricordato che lei non ha rapporti col padre ormai da tempo, "ma poco importa, se i 'buonisti' possono passare come un rullo compressore sulla vita del 'mostro'. Evidentemente tra le tante cose che non valgono per me c'è anche il detto 'le colpe dei padri non ricadano sui figli'". E infine: "Ps. Signora Jebreal, spero che potrà spiegare al giudice quando e dove avrei fatto la dichiarazione che lei mi attribuisce". In riferimento alle parole sui richiedenti asilo. 

 

 

 

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