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Fedez, la denuncia di don Ravagnani: "Mi ha insultato e bullizzato"

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Francesca D'Angelo
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 Don Alberto Ravagnani, chi l'avrebbe detto? Bullizzato a 29 anni...
«Eh, sì! Sono adulto e ho le spalle larghe ma, se dobbiamo dare un nome a tutta questa vicenda, è bullismo».


"Vicenda", diciamocelo, assai singolare. A quanto pare, infatti, Fedez ha deciso di litigare pure con i preti. È successo giovedì: durante la puntata 100 del suo podcast Muschio Selvaggio, il celebre rapper ha invitato la coppia di ospiti più seguita durante l'ultimo anno. Anzi, l'ospite: dei due, è stato chiamato solo lo youtuber Il Masseo mentre don Alberto Ravagnani è stato lasciato a casa. Il nostro però è stato ricordato, o meglio, insultato dai presenti che, di punto in bianco, hanno iniziato a dargli del cogl***e e affini. Gli epiteti sono stati coperti dai bip ma, su espressa richiesta di Fedez, non sono stati tagliati. Il giorno dopo, arriva la replica del don. Ovviamente online.

Ma telefonarvi, no?
«L'avrei fatto molto volentieri ma mi ha bloccato sui social. Non ho modo di contattarlo».

Perché Fedez ce l'ha con lei?
«Non lo so».


Qualcosa gli avrà pur fatto.
«In realtà, no: niente. È da tantissimo tempo che non ci sentiamo».

Ma non eravate mica amici?
«Calma. L'amicizia è un'altra cosa. Semplicemente Fedez mi invitò, mesi fa, a partecipare al suo podcast Muschio selvaggio. Mi ha posto delle domande e ne è nata una discussione a tratti animata ma molto bella: ero davvero contento. Tempo dopo, scopro che mi ha bloccato su Instagram, dal mio punto di vista senza motivo. Lui sostiene che l'avessi "asciugato" sommergendolo di messaggi, in realtà avevo solo risposto, una volta, a una sua storia».

Fedez l'ha bullizzato?
«Be', insultarmi a distanza, mettendomi in ridicolo davanti alle centinaia di persone che seguono il podcast, senza darmi la possibilità di ribattere è bullismo. Lo ha fatto Fedez ma anche Il Masseo che, tra l'altro, forse è quello che ha avuto parole meno gentili nei miei confronti».

Non è semplicemente dissing?
«Il dissing lo si fa in certi contesti, tra cantanti rap e trap che condividono qualcosa insieme. Noi però cosa condividiamo? Inoltre alla base ci dovrebbe essere un'ironia e un sarcasmo che qui non vedo. Non sono arrabbiato ma semplicemente dispiaciuto».

Invece che replicare, animando la polemica, non poteva lasciar correre?
«No, perché sarebbe stato legittimare quell'atteggiamento. Inoltre ho preso spunto dall'accaduto per parlare, più in generale, di bullismo ed educazione digitale. Vorrei che questa fosse un'occasione di crescita, per fare tutti un passo avanti».

Nel suo video, lei ribatte elogiando Fedez e coprendo i complimenti con il bip: è una sorta di Porgi l'altra guancia 2.0?
«Esatto. San Paolo invitava a rispondere al male con il bene: a benedire chi ti maledice. Inoltre io penso davvero che Fedez sia un grande artista e un uomo generoso: non ho cambiato idea».

Però gli ha fatto anche una bella romanzina che, mi conceda, era un tantino passivo-aggressiva...
«Non mi pare proprio. Mi sono comportato esattamente come avrei fatto se in oratorio qualcuno insultasse o bullizzasse un bambino: lo avrei preso da parte spiegandogli perché sbaglia e invitando a fare la pace».

Ma la farete o ci attende una soap opera di post e contro-stories?
«Quello che dovevo dire l'ho detto. Fine. Spero che a lui sia arrivato il messaggio. Diversamente, mi piacerebbe confrontarmi di presenza: prendermi un caffè insieme, come dico nel video, e chissà che da tutto questo non nasca una bella amicizia».

Senta, ma a lei tutta questa faccenda non le regala anche un bel po' di visibilità?
«Non mi pare che da giovedì i miei follower siano aumentati».

Però erano cresciuti dopo l'ospitata da Fedez.
«Vero, ma stavolta è diverso. Se Fedez dovesse decidere di rispondermi, aizzando i suoi follower, non credo che ne gioverei, anzi».

Lei è il prete più social del momento. Possiamo dire quindi che lei è l'Obi - Wan del web e Fedez il suo Padawan?
«Forse somigliamo più a don Camillo e Peppone!».

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