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Sorgi, il retroscena sulla manovra: "Senatori risentiti", cosa sta succedendo

Marcello Sorgi

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Nessuna sorpresa è esclusa. Il governo, avanza il sospetto Marcello Sorgi, potrebbe trovarsi alle prese con il Senato. Il motivo? La legge di stabilità. La stessa - spiega - che ha subito "un tormentato iter a Montecitorio concluso alla vigilia di Natale" e che "approderà prima in commissione e poi in aula per un passaggio che assomiglia più a un timbro che a un'effettiva discussione". Occhi dunque puntati sulle sedute, dove a sorpresa potrebbe essere introdotta una modifica al testo. Modifica - si legge sulle colonne de La Stampa -, che ostacolerebbe il governo, visto che "non ci sarebbe più materialmente il tempo per arrivare all'approvazione definitiva entro il 31 dicembre". 

 

 

La conseguenza sarebbe delle più "dannose", visto che "il governo ha predisposto un piano straordinario di interventi contro il caro bollette, di dover ricorrere all'esercizio straordinario e dover subire una forte riduzione della spesa fino al via libera alla manovra". Eppure non ci sarebbe da preoccuparsi: "Va detto che pur essendo ormai cronico il risentimento dei senatori, costretti a prendere contatto con un documento importante come la legge di stabilità in poche ore e con la consapevolezza di non poter chiedere alcun emendamento, difficilmente il breve percorso di fine anno sarà accidentato come quello della Camera".

Le rimostranze rischiano infatti di sortire l'effetto contrario e di portare acqua al mulino dell'esecutivo che in due mesi si è ritrovato a fare i conti con la manovra e a fare i turni di notte. Da qui la conclusione: "La contesa interna alla maggioranza è rinviata alle elezioni regionali di febbraio, che il centrodestra, grazie anche alle difficoltà e alle divisioni degli avversari, potrebbe vincere in Lombardia e Lazio. I conti si faranno". Ma dopo.

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