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La Russa, Luxuria zittisce la sinistra: "Omofobo? Assolutamente no"

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Ignazio La Russa, dopo gli attacchi per le dichiarazioni rilasciate a Belve (Rai2) sul dispiacere che proverebbe se suo figlio gli dicesse che è gay, trova una inaspettata sostenitrice. "La Russa omofobo? Assolutamente no!" Vladimir Luxuria rispondendo all'intervista di Alisa Toaff per l'Adnkronos spiega che lei ha avuto "modo di conoscerlo e non mi è sembrata assolutamente una persona omofoba o trans omofoba". Quanto alla risposta che il presidente del Senato ha dato a Francesca Fagnani, secondo la ex deputata di Rifondazione comunista, "quella era una domanda intima" e "Ignazio avrebbe dovuto specificare che il suo sarebbe stato un dispiacere momentaneo, che questo dispiacere deve essere elaborato e trasformato nel piacere di avere un figlio sincero". "Forse poteva argomentare meglio le sue affermazioni invece di banalizzarle", spiega Luxuria salvo poi specificare di non voler "strumentalizzare politicamente le sue affermazioni perché non è che un genitore che vota il Pd avrebbe avuto per forza avuto una reazione diversa". 

 

 

Poi Vladimir Luxuria fa la sua lectio magistralis sulla pedagogia. "Un padre non è una fotocopiatrice che deve soddisfare il desiderio narcisistico di avere i figli identici a se'. Un genitore deve amare il proprio figlio così com'è e si deve mettere in testa che anche i figli devono accettare alcune particolarità dei propri padri".  "Si possono avere diverse diversi orientamenti sessuali tra padre e figli", continua l'ex deputata, "diverse fedi politiche, religiose e persino calcistiche. Mio nonno paterno aveva anche lui un busto di Mussolini ma io non ho mai pensato di tenermelo perché se io non condivido Mussolini non mi tengo il suo busto. Ignazio ha fatto una scelta diversa e penso che anche suo figlio avrà accettato questa decisione del padre". La chiosa con la rivelazione più intima: "Il più grande dispiacere è nascondersi e pensare di procurare dispiacere. Anche mio padre non ha stappato una bottiglia di champagne quando ha saputo del mio orientamento sessuale ma poi ha elaborato questo dispiacere e ora il mio più grande difensore. Il dispiacere deve essere elaborato dal padre altrimenti peserà sul figlio facendolo sentire complessato".

 

 

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